L’incontro delle Civiltà
Si possono smuovere situazioni che sembrano paralizzate, senza sbocchi, da apparire passibili solo di peggioramenti? I grandi cambiamenti nascono da una convergenza di azioni, alcune delle quali coltivate con tenacia e continuità, con una pazienza mite, in mezzo alle difficoltà opposte dalla storia. E allora quando si tende a radicalizzare nel linguaggio mediatico e di una parte della politica la lettura delle vicende internazionali, bisogna far risaltare la complessità, non prestarsi alla semplificazione di universi culturali in cui si collocano vite e geografia.
La Conferenza Internazionale 'Oriente e Occidente, dialoghi di civiltà', organizzata a Parigi martedì 23 maggio dalla Comunità di Sant'Egidio insieme all'Università di Al Azhar, alla Mairie di Parigi e al Muslim Council of Elders, ha rappresentato un secondo passaggio - dopo l'incontro di Firenze del giugno 2015 - per un dialogo aperto e franco tra due civiltà che guardano all'integrazione come prospettiva necessaria e possibile del nostro tempo. Le giornate di Firenze segnarono la la prima visita ufficiale in Europa del Grande Imam di al-Azhar, Ahmad al-Tayyeb. Il cuneo “umile e tenace del dialogo”, per riprendere un'espressione di Vittorio Ianari che ha moderato i due incontri, ha ricondotto importanti interlucutori nel cuore dell'Europa, a Parigi, vittima degli attentati del novembre scorso. Ed è stata la prestigiosa istituzione islamica di Al Azhar a volere quest'anno Parigi come luogo di un confronto che non si iscrive nel quadro del dialogo tra Islam e Occidente, ma desidera rispondere alla richiesta, che sale dal mondo mediorientale così come dall’Europa, di scrivere una pagina nuova nella storia dei rapporti tra queste due grandi civiltà. E' stata il sindaco di Parigi Anne Hidalgo a portare il saluto di questa grande capitale della cultura. L' “incontro” in quanto tale, aveva detto lo scorso anno, il suo omologo fiorentino, Dario Nardella, è il vero motore della cultura, per cui si coglie la ricchezza di chi “altro da noi” diventa “altro con noi”.
Il Grande Imam di al-Azhar, Ahmad al-Tayyeb, massima autorità dell’islam sunnita, ha aperto il convegno di Parigi, proprio il giorno dopo il colloquio con Papa Francesco e prima di incontrare le autorità istituzionali francesi. Non c'è alternativa all'incontro, anzi “l'incontro è il messaggio” – ha detto Papa Francesco ad Al-Tayyeb a Roma.
“Il nostro lavoro – ha detto Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio - è stato definito bene, a Firenze, un anno fa, dal Grande Imam di Al Azhar, come 'piattaforma comune per la complementarietà'. Ed aggiungeva che tra le due civiltà 'non ci sono alternative alla solidarietà'. Per questo, passo dopo passo, vogliamo sviluppare una piattaforma allargata della complementarietà. Dialogo vuole dire abbandonare l’arroganza e il sospetto, come Al Tayyeb diceva a Firenze. Questo non vuol essere – lo ripeto - un dialogo tra Cristianesimo e Islam, ma tra due universi culturali”.
L’incontro di Firenze ha rappresentato l’inizio di una nuova fase nei rapporti tra Oriente e Occidente, segnando il superamento della rassegnazione prodotta dalla paura e dall’ignoranza. L’evento di Parigi intendeva ampliare la riflessione su come vivere con categorie nuove in un mondo nuovo segnato dalla globalizzazione sia per l’Oriente che per l’Occidente.
Alla fine della conferenza Riccardi e al-Tayyeb, insieme ad un rappresentante del Comune di Parigi, si sono recati davanti al teatro Bataclan per rendere omaggio alle vittime dell’attentato del 13 novembre scorso. Il Grande Imam ha deposto, insieme ad una corona di fiori, una preghiera che contiene queste parole: “Sono qui per dichiarare davanti a tutti voi, in nome dell’Islam, che il sangue di tutti gli esseri umani dovrebbe essere preservato da olocausti e sacrifici. Il rapporto tra gli esseri umani, che Dio ha ordinato di avere, sono basati sulla pace, sulla fratellanza e sulla cooperazione. Il terrorismo non ha né patria, né religione, né fede. Io e tutti i musulmani abbiamo sofferto nel vedere lo spargimento di gocce di sangue qui, come altrove, a causa di quello che è un virus malefico. Di conseguenza dobbiamo tutti, Est e Ovest, Oriente e Occidente, essere solidali per combatterlo. Ho sofferto per le vittime, per i loro familiari, per i loro amici. Ma è grande oggi la speranza che il popolo francese, libero, pacifico e aperto alla vita, riesca a superare questo dramma. Che Dio protegga tutti da ogni male”.
Per approfondimenti
http://www.santegidio.org/pageID/3/langID/it/itemID/16552/A-Parigi-%C3%A8-in-corso-la-Conferenza-dialoghidicivilt%C3%A0-I-primi-testi-e-aggiornamenti-e-immagini-VIDEO.html#3_16564,3_16552,3_16560,3_16540,3_16544