Betori e la diocesi di Firenze. Nomine e prospettive
La “geometria” delle nuove nomine nella diocesi di Firenze, disegnata dal cardinale arcivescovo Giuseppe Betori durante l'assemblea del clero nell'eremo di Lecceto, si colloca in un'azione pastorale che tiene conto “della logica del servizio dei fedeli e delle comunità, secondo una visione unitaria delle esigenze”, della preoccupazione per la crescita delle vocazioni (sono probabili tre nuovi ingressi in seminario), delle peculiarità territoriali in cui geografia e storia (ma anche la politica) hanno connotati specifici e, mentre è in corso la visita pastorale, del clima di cambiamento e simpatia creato da Papa Francesco e dall'esempio di Benedetto XVI: Papa Francesco "ci ha raggiunti – sottolinea Betori - con la freschezza di una prospettiva cristiana meno appesantita dalle complessità del vecchio continente e ricca del contatto con il popolo. Le sue sono parole antiche, ma suonano con una forza di attualità che tutti riescono a cogliere”. Dunque “accoglienza pastorale verso tutti” e non atteggiamenti da “dogana”. Non a caso Betori ha insistito su alcune parole del Papa che danno indicazioni chiare. Tante volte “siamo controllori della fede invece di diventare facilitatori della fede della gente». Esempio? Due fidanzati che si vogliono sposare e che incontrano anche in chiesa modalità burocratiche, o una ragazza madre che chiede di battezzare il bambino. Non si tratta di “diminuire le esigenze della verità, ma di evitare di porre ostacoli nel poterla accogliere e vivere”. Betori ha annunciato, in particolare, che darà alcune linee guida sulla celebrazione dei matrimoni.
L'azione di Papa Francesco si innesta sul passo indietro di Benedetto XVI, il cui gesto “ci aiuta... a leggere in maniera più profonda il significato di ogni ministero ecclesiale, che, anche nella forma più alta – quella del ministero petrino –, altro non è che un servizio reso a Cristo e ai fratelli, di cui la persona che ne è incaricata è solo uno strumento e quindi può anche accettare il sacrificio di sé per il bene della Chiesa”.
Durante la relazione svolta a Lecceto, non è mancato un riferimento alla recente polemica con il sindaco Matteo Renzi all'indomani dello scandalo escort e alla denuncia, da parte dell'arcivescovo, di una “improvvida voglia di trasgressione” nei costumi del capoluogo toscano. L'episodio viene preso a spunto per andare al di là delle contingenze: "Se dobbiamo segnalare problemi e pericoli – ha detto il cardinale - li denunciamo come tali e non come un giudizio sulla città, tanto meno sulle sue istituzioni, a cui ribadisco disponibilità alla collaborazione". Quelle parole “vogliono proporsi come un richiamo, perché si sia avvertiti dei rischi che possono inquinare la nostra vita e impediscono di costruire insieme il bene comune”. Betori non ha “bisogno di fare elenchi”, perché bastano le cronache di ogni giorno a fungere da segnalatori e a chiedere che nulla venga sottovalutato di ciò che mette in discussione la figura piena della persona e la ricchezza di una società varia ma unita e solidale". Bene una società varia, “ma unita e solidale”. Chiesa e Comune, tra l'altro, collaboreranno anche per il V Convegno Ecclesiale Nazionale ('In Gesù Cristo il nuovo umanesimo') a Firenze dal 9 al 13 novembre 2015. Nel comitato organizzatore anche il vice sindaco Stefania Saccardi.
Vi sono punti di chiarezza specificati: l'identità di Firenze che unisce arte e carità, cultura e solidarietà, come strada maestra (strada di evangelizzazione), ma anche risposte vere alle crisi internazionali, con l'accoglienza ai profughi, e del lavoro, guardando a “coloro che perdono il lavoro o che attendono invano di averne uno... Primato dell'uomo sul lavoro e di questo sul capitale”. In questo contesto il cardinale rilancia quel “patto per Firenze”, a cui qualche anno fa chiamò a cooperare istituzioni e forze produttive del territorio.
La conoscenza del territorio, da parte dell'arcivescovo, sta crescendo grazie alla visita pastorale, che ha toccato finora i vicariati foranei della Valdelsa fiorentina, del Mugello occidentale e, in questi giorni, di Firenzuola. Un’esperienza che “mi sta coinvolgendo personalmente in modo rilevante: sono felice di poter entrare in contatto diretto con i preti e la gente delle nostre parrocchie, specie gli anziani e i malati”. Da gennaio a giugno 2014 la visita si sposterà nel vicariato di Empoli-Montelupo. Nell’ultima parte del 2014 “ci si dovrebbe rivolgere al vicariato di San Giovanni, quel centro storico della città di qua d’Arno che speriamo possa nel frattempo aver trovato il suo nuovo assetto parrocchiale con il recepimento dei decreti canonici da parte dell’amministrazione statale”.
L'assetto diocesano si misura – ma è solo un aspetto della questione – con la prospettiva di “affrontare senza angoscia un futuro in cui il calo numerico del clero porterà a scelte non facili. Sono sofferenze che vi chiedo di aiutare a comprendere e a condividere”. Mentre a ottobre dovrebbero essere ordinati diaconi sei giovani provenienti dal Seminario maggiore, è probabile che i nuovi ingressi in questo mese si limitino a tre. Le nuove ordinazioni presbiterali sono state sette. Cinque i decessi nel presbiterio, da don Renzo Rossi a don Enrico Chiavacci.
Tra le altre notizie, una novità: sarà una donna, Sabina Ferioli, a guidare l'ufficio stampa e la comunicazione della diocesi, e diventerà anche direttore responsabile di Radio Toscana e Radio Firenze. Enrico Viviano assumerà presto un nuovo incarico. Un augurio ad entrambi i colleghi.
Le nuove nomine di parroci, vice e collaboratori
I nuovi parroci sono nominati tra i preti secolari e i religiosi. Diventa responsabile di Santa Verdiana a Castelfiorentino don Alessandro Lombardi, che continua ad essere responsabile della pastorale giovanile diocesana. Al suo posto diventa vice-rettore del Seminario maggiore don Fabio Marella che rimane anche vice-direttore della Caritas. Il compito di cerimoniere arcivescovile, assolto finora da don Lombardi, viene affidato al direttore dell’ufficio liturgico don Roberto Gulino, coadiuvato dal diacono Alessandro Bicchi.
In considerazione delle condizioni di salute di don Alvaro Guidotti, nominato parroco emerito, le parrocchie di Santa Maria a Carraia e San Pietro a Casaglia vengono affidate a don Marco Viola, finora parroco a Castelfiorentino e che curerà anche San Severo a Legri (don Angelo Pellegrini passa alla parrocchia di Santa Maria a Quarto).
Don Antonio De Togni torna dall'Ecuador a Firenze e prende il posto di parroco nella parrocchia di Santa Maria a Campi Bisenzio al posto di don Andrea Pucci, che guiderà Santa Maria a Novoli, vacante perché don Rocco Di Bello si è spostato per ragioni familiari nella diocesi di Parma.
De Togni ha concluso un lungo periodo di servizio come 'fidei donum' nel Vicariato apostolico di Esmeraldas in Ecuador e “della sua testimonianza lo ringraziamo come pure gli è grata la Chiesa ecuadoregna che si è avvalsa del suo ministero”.
Don Nsalien Jean-Denis Nswete, finora parroco a San Mauro a Signa, raggiunge Lovanio per perfezionare gli studi di teologia spirituale a Lovanio. Diventa parroco al suo posto don Robert Swiderski provenendo da San Colombano a Settimo. Qui diventa parroco don Massimiliano Villani (da San Piero in Palco).
Circa i religiosi, alcune nomine sono già operative da alcuni mesi. Riassumendo: padre Massimo Annigoni, dei Servi di Maria, è dal dicembre 2013 parroco della Santissima Annunziata, mentre è vice parroco padre Lamberto Crociani. Padre Alessandro Greco è dall’ottobre dello scorso anno parroco dei Sette Santi Fondatori.
Padre Adriano Micucci, dei Frati Minori Cappuccini, è parroco di San Giovanni Battista nell’Ospedale di Careggi. Joseph Scott Murphy, dei Legionari di Cristo, da gennaio assistente della Comunità anglofona. Parroco alla Beata Vergine Maria Madre della Divina Provvidenza è il barnabita Giovanni Nitti. Don Daniele Merlini, salesiano, viene avvicendato come vicario parrocchiale alla Sacra Famiglia da don Gianluca Spione. Ai carmelitani di Santa Maria a Ripa a Empoli si aggiungerà presto don Teodosio Martinho Fernandes.
Ed ecco le nomine dei vicari parrocchiali: don Stefan Gabriel Toma diventa vicario parrocchiale a Santa Maria Ausiliatrice a Novoli e lo sostituisce alla Beata Vergine Maria Madre delle Grazie all’Isolotto don Luca Carnasciali. Questi lascia le parrocchie di San Giovanni Gualberto e San Michele Arcangelo a Pontassieve dove viene sostituito da don Gabriel Fartadi, a sua volta avvicendato nella parrocchia di San Lorenzo a Borgo San Lorenzo don Ivan Čapalija. Sempre a Borgo San Lorenzo don Antonio Lari succede come vicario parrocchiale a don Francesco Bolognesi, con lo specifico incarico di cura dell’Oratorio parrocchiale del Ss.mo Crocifisso. A sua volta don Francesco Bolognesi va vicario parrocchiale a Santa Verdiana a Castelfiorentino, con l’incarico nell’ambito dell’unità pastorale della cura della parrocchia di Maria Ss.ma Madre di Dio a Cambiano-Sala, la quale viene scorporata dall’unità pastorale con il Sacro Cuore di Gesù a Fontanella.
Don Nicola Materi passa da Santa Maria al Pignone alla Beata Vergine Maria Regina della Pace. Don Alberto Campaioli da Santa Maria Ausiliatrice a Novoli viene trasferito a San Bartolomeo in Badia a Ripoli in sostituzione di don Fabio Marella.
Don Leonardo Tarchi sarà vicario parrocchiale a San Marco Vecchio e don Rolando Spinelli alla Beata Vergine Maria Immacolata e San Martino a Montughi.
Don Biagio Melchiorre è il nuovo vicario parrocchiale a San Bartolomeo in Tuto a Scandicci e don Jimy Muñoz Castillo a San Martino a Sesto Fiorentino.
Al posto di don Artur Kotowicz, che per ragioni familiari si è trasferito nella diocesi di Brescia, don Davide Massi è stato nominato vicario parrocchiale a San Tommaso Apostolo a Certaldo.
Già nei mesi scorsi don Domenico De Paola da vicario parrocchiale di San Pio X al Sodo è diventato vice a San Michele a San Salvi.
Tra i nuovi sacerdoti, don Francesco Vermigli resterà a Roma, per proseguire gli studi di specializzazione in teologia dogmatica alla Pontificia Università Gregoriana come alunno del Pontificio Seminario Lombardo.
Il cardinale Betori ha infine ringraziato i sacerdoti che hanno operato come “fidei donum” o sono stati ospiti come studenti e che tornano nelle proprie diocesi di origine: don John Peter Jeromiyas (dioc. di Kottar – India), già a San Michele a San Salvi; don Jean Patrick Mabiala Mbumba (dioc. di Boma – Repubblica Democratica del Congo), già nelle parrocchie di Cornacchiaia e San Martino a Castro; don Robinson Singarayian (dioc. di Kottar – India), già al Sacro Cuore e Capodimondo. Sono in partenza: don Albert Bakonou (dioc. di Pala – Ciad), finora all’Immacolata e San Martino a Montughi; don Ephrem Dannon (dioc. di Parakou – Benin), fino ad oggi alla Beata Vergine Maria Regina della Pace; don Liston Lukoo (dioc. di Morogoro – Tanzania), finora a Santa Maria a Fibbiana.
Ma nella diocesi fiorentina arrivano anche nuovi preti dall'estero per condurre un servizio pastorale: don Martin Usen Akpan (dioc. di Uyo – Nigeria) a San Michele a Pontorme; don Samuel Tibingar Mbayrabe (dioc. di N’Djamena – Ciad) ai Santi Martino e Giusto a Lucardo; don Alexis Phola Phola (dioc. di Boma – Repubblica Democratica del Congo) al Sacro Cuore di Gesù a Tavarnuzze; don Mathias Mfrase Boidoo (dioc. di Kumasi – Ghana); don Joseph Banlunga Bamolo (dioc. di Boma – Repubblica Democratica del Congo); don Josef Martin Ojeka (dioc. di Ogoia – Nigeria). Un caso particolare è quello di un sacerdote di origini fiorentine, don Stefano Pieralli, appartenente alla diocesi di Otranto, “che per motivi familiari viene accolto tra noi e aiuterà don Giovanni Momigli come co-parroco di San Donnino a Campi Bisenzio”.