8 aprile, “Santa Maria degli Zigani”
Don Lorenzo Milani, in mezzo alle amarezze dovute a incomprensioni e anche a una fibra non facile del suo carattere, confidava alla madre che prima o poi sarebbe diventato parroco di una chiesa mobile, un roulotte con una croce in cima, e naturalmente le ruote. Don Milani era pittore e fece anche uno schizzo raffigurandosi sulla roulotte come priore di “Santa Maria degli Zigani”. Viene da pensare anche a lui l'8 aprile, giornata internazionale per i Rom o 'Romano Dives'. La data è stata scelta perché in quel giorno, nel 1971, si tenne in Gran Bretagna il primo congresso mondiale Rom. Accadde nei pressi di Londra, città non casuale. In essa nacque Charlie Chaplin che era di origine Rom ed ebraica e che, nel 'Grande dittatore', con il suo eroe vagabondo dissacrò – Hitler vivente e in piena guerra mondiale – la croce uncinata e il suo interprete. Fu l'ultima volta che apparve Charlot in un film. Quando Chaplin seppe a fine guerra che l'abisso nazista aveva ingoiato ben più di quanto avesse potuto immaginare, si convinse che Charlot avrebbe condiviso il destino dei lager, non sarebbe sopravvissuto. Nei campi di sterminio furono uccisi, a scopo di genocidio, centinaia di migliaia di Rom.
Quanto è irresponsabile l'invocazione violenta, nei toni, nelle parole e dunque nella sostanza, contro i Rom che nel 1971 decisero di identificarsi solo con questo “etnonimo” e rifiutarono di farsi chiamare – senza un diffuso successo – “zingari”. Ha notato Mario Marazziti che la gran parte dei rom sono italiani, che la metà sono minorenni, che hanno una speranza di vita alla nascita di 20 anni in meno degli altri italiani.
Ci vuole un po' più di rispetto e anche una visione più ampia di integrazione per chi ha subito un genocidio.
Per approfondimenti: www.santegidio.org/pageID/3/langID/it/itemID/11628/Giornata_Internazionale_dei_Rom_a_scuola_di_integrazione.html