L'Italia sulla luna

La benzina aumenta ancora. Monti e i professori si comportano come politici qualsiasi

In un anno (aprile 2011 – aprile 2012) il costo di un litro di benzina è aumentato di oltre il 20%. Più o meno la stessa percentuale anche per il gasolio.
Così alla vigilia del consiglio dei ministri (svoltosi oggi) per affrontare l’emergenza dei danni e dei drammi causati dai terremoti che in questi ultimi dieci giorni hanno sconvolto l’Emilia, provocando anche la morte di tante persone, mi sono detto che quasi certamente questa volta il governo non sarebbe ricorso all’aumento del costo del carburante.
Mi sono detto che i “tecnici”, i professori capeggiati dal premier Monti che stanno guidando il Paese dal novembre scorso, si sarebbero di certo inventati qualcosa di diverso per reperire alcune centinaia di milioni di euro. Qualcosa di diverso, di più sofisticato, qualcosa di bel lontano dalla penalizzazione dei soliti noti.
Che so, mi sono detto, magari si mettono seriamente a tagliare gli sprechi della politica, magari riducono drasticamente e immediatamente il numero delle auto blu che, incuranti di tutto e di tutti, continuano a scorrazzare allegramente sulle strade di casa. Magari impiegano una parte di tutti quei soldi che, si dice, si stanno recuperando dalla pirotecnica lotta all’evasione. Magari, mi sono detto in ultima analisi, potrebbero varare una bella patrimoniale sulle grandissime fortune.
Magari…magari. Macché, pochi minuti dopo l’inizio del Cdm, era già stato deciso tutto: per far fronte all’emergenza terremoto gli italiani pagheranno due centesimi in più al litro per la benzina fino (si dice) alla fine di dicembre.
Ma come, hanno aumentato di nuovo la benzina? Loro, i tecnici, i professori, i supermanager si sono comportati né più né meno come tanti rappresentanti della politica ormai invisi alla maggior parte degli elettori? No, non ci posso credere. Come, i professori, i tecnici, i supermanager si sono abbassati a comportarsi come sprovveduti qualsiasi, come qualsiasi altro amministratore che si è trovato a passare da qualche ministero?
Incredibile, ma lo cose sono andate proprio così.
La decisione del professor Monti e di tutta la squadra di governo è stata aspramente criticata da più parti, a cominciare dai sindacati e da varie associazione di consumatori. Ma per ora non è successo niente, se non un intervento del ministro dello sviluppo economico Passera che ha chiesto alle aziende petrolifere di ridurre il prezzo industriale dei carburanti per “contribuire a farsi carico dell’aumento dell’accisa deciso dal governo per finanziare l’emergenza terremoto in Emilia-Romagna”. Guardiamo cosa risponderanno i signori del petrolio.
Nella discussione è intervenuto anche Vasco Errani, presidente della regione Emilia-Romagna. Errani ha detto: “L’aumento del costo della benzina è dentro a uno sforzo che questo Paese deve fare, è importante che il governo abbia risposto in maniera così tempestiva, gli italiani lo capiranno”.
Siamo proprio sicuri che gli italiani, già messi a dura prova dalla crisi e da tasse varie, lo capiranno? E davvero Monti e i suoi non potevano trovare il denaro per l’emergenza terremoto da qualche altra parte?

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