L'Italia sulla luna

Cicchitto: “Centrosinistra a pezzi”. Ma non dice (come invece fa Frattini) che il Pdl è finito

Ore 12, Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera (oltre a tante altre cose che potete scoprire su Wikipedia) fa una dichiarazione epocale a proposito di ciò che è successo all’assemblea nazionale del Pd, dove è stato dato il via alla candidatura di Matteo Renzi alle primarie del partito: ”Può darsi che l’onorevole Bersani abbia realizzato un autentico capolavoro procedurale non altrettanto però si può dire dal punto di vista politico. Infatti malgrado che il Pd sia sicuro di avere in tasca la vittoria numerica, il centrosinistra è a pezzi sul piano politico”.
Poco dopo mi imbatto in una intervista che l’ex ministro degli Esteri (del governo Berlusconi) Franco Frattini ha rilasciato al “Corriere della Sera”. Dice Frattini a proposito del Pdl: “Rinnovamento? E’ una parola superata. Serve qualcosa di più forte, non si può andare avanti con questo Pdl e non basta riformarlo. Occorre cambiare tutto o quasi, non basta resettare il partito”.
Ma il bello (o brutto, a seconda di come la pensate) deve ancora arrivare. Eccolo: “Non è solo una questione di nome, anche se so che lo stesso Berlusconi non lo ama più. Ormai questo nome, o brand come lo chiamano, è oggetto di scherno. E’ diventato l’acronimo di Partito delle liti o Partito dei ladri. Nessuno ricorda più il significato originale. E’ una cosa su cui le persone perbene non possono più transigere”.
Chissà se anche l’ex ministro fra qualche ora farà come il suo datore di lavoro Berlusconi e dirà di essere stato male interpretato dal giornalista o che addirittura il suo pensiero è stato distorto. Al momento le parole dell’ex ministro, sempre misurato e composto, appaiono di una pesantezza incredibile. E rende davvero risibile ciò che ha detto Cicchitto, il quale evidentemente preferisce guardare in casa degli altri piuttosto che in casa propria.
Anche perché il Pdl oltre che a pezzi appare vicino all’implosione. Appare vicino a quell’azzeramento totale che potrebbe predisporre Berlusconi non appena si deciderà a tornare dai festeggiamenti per l’amico Putin che lo hanno portato in Russia.
D’altra parte non si vede altra soluzione per un partito come il Pdl dove da tempo si stanno beatamente scannando i pionieri di “Forza Italia”, gli ex colonnelli di An, gli affaristi, i liberali, i moderati tout court, i cattolici, tutti quelli (di qualsiasi corrente) che sono stati trascurati dal Cavaliere e quelli che, dopo aver cambiato cento casacche in nome della democrazia, stanno cercando un’ancora di salvezza da qualche altra parte, visto che la barca del Popolo della libertà sta affondando.
E’ vero quindi ciò che dice Cicchitto e cioè che il centrosinistra è a pezzi, diviso com’è fra bersaniani e renziani, veltroniani e d’alemiani, cattolici e progressisti, pro Vendola e contro Vendola, pro Casini e contro Casini, pro Di Pietro e contro Di Pietro.
Ma il capogruppo alla Camera del Pdl dovrebbe pure aggiungere che il suo partito sta per squagliarsi.

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