L'Italia sulla luna

Nasce un nuovo partito: “Mandiamoli tutti a casa”

E’ davvero sfinente assistere alle quotidiane esternazioni dei leader dei partiti proiettati con la mente chi alle spaccature interne a tutte le formazioni (perfino nel movimento di Beppe Grillo c’è maretta) chi alle primarie, chi all' idea se fondare un nuovo partito o no, chi all’ idea di far implodere il partito in cui milita, chi alle alleanze prossime e future, chi alle elezioni e ai possibili sogni di gloria.
Sono diversi i pensieri in libertà che agitano le menti di presunti leader e leaderini. Ma tutti, dico tutti, hanno un chiodo fisso: la legge elettorale, cioè quello strumento con cui gli italiani che votano dovranno misurarsi nella primavera del prossimo anno. Chi ha paura di essere fregato da sbarramenti e premietti di maggioranza, chi vuol fregare gli avversari appunto con sbarramenti e tagliole sparse un po’ ovunque.
I nostri politici sono tutti concentrati su questi discorsi e non si rendono conto che gli italiani invece sono concentrati (davvero tutti) su altre questioni. Quali, ad esempio, le tasse esorbitanti che devono pagare, la seconda rata dell’Imu che non si sa ancora di quanto sarà, il costo di un litro di benzina, i ticket sui medicinali, le legali ruberie applicate dalle assicurazioni sulle automobili, le fabbriche che chiudono, i figli a carico che non trovano lavoro. L’elenco potrebbe continuare ancora per un pezzo, includendo anche il pagamento di tasse regionali e tasse comunali. Ed arrivare ad una conclusione: su come sia difficile, quasi impossibile, vivere oggi in un paese che si chiama Italia.
Ma i politici di professione hanno altro a cui pensare. Si possono forse prendere cura dei problemi sopra accennati? No, che diamine. Hanno lasciato le varie patate bollenti in mano al professor Monti e ai suoi tecnici, gli hanno delegato l’incarico di tentare di risanare un Paese da loro stessi distrutto e così loro possono continuare a dilettarsi con il Lego del piccolo leader. Continuando a costare alla comunità ormai stremata un fiume di denaro pubblico. Davvero rivoltante assistere ad uno spettacolo del genere, davvero una tristezza avere una classe politica come questa.
Lo sai, mi fa osservare un amico, che fra sei mesi si andrà a votare e ancora non si sa quali potrebbero essere i partiti in lizza? Ci sarà ancora il Pdl o sarà definitivamente andato in frantumi? Ci sarà ancora il Pd così come è congegnato oggi, i cattolici faranno ancora comunella con Bersani o saranno andati da qualche altra parte? E l’Udc ci sarà ancora o si sarà trasformata in un altro soggetto destinato ai moderati? E la Lega? In parlamento ci sarà ancora la Lega? E Di Pietro, che fine avrà fatto Di Pietro. E Vendola, con chi si accaserà Vendola?
Domande che fanno pensare, che pesano terribilmente in momenti di crisi come questi. Che indispongono fortemente una comunità di elettori provata da mille altre questioni molto più concrete. Tipo come fare per arrivare alla fine del mese, mangiare, dare da mangiare e pagare il mutuo.
Di certo in parlamento ci saranno Grillo e le sue truppe cammellate. Ma gli altri? Chi saranno gli altri? E chi se ne frega, mi dice l’amico, se ci saranno gli altri, tutti gli altri che ci hanno portato a questi momenti di difficoltà e che continuano a blaterare su cose che non interessano a nessuno. Che non fanno sacrifici, che se ne sbattono delle difficoltà del Paese, che continuano a delirare su premi di maggioranza e sbarramenti.
Io, dice l’amico, glielo metterei davvero un bello sbarramento. Un bello sbarramento per tutti. E sai come? Fondando un nuovo partito che si potrebbe chiamare: “Mandiamoli tutti a casa”. Scommetti che questo partito potrebbe avere davvero un bel successo?
Certo, ne sono convinto. E quasi quasi mi ci iscrivo subito.

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