L'Italia sulla luna

Al governo senza voto, inciuci, accordicchi: ora Renzi deve dare una spiegazione accettabile

“Andare al governo senza voto? Ma chi ce lo fa fare?”. “Mai più inciuci, mai più larghe intese, mai più giochini sulle spalle degli italiani”.
Le frasi celebri (detto ad uso e consumo degli appassionati della “Settimana enigmistica”) sono di Matteo Renzi, sindaco di Firenze, segretario del Pd, premier in pectore del nuovo governo. Frasi dette e ridette anche pochi giorni fa che, insieme a tante altre, stanno intasando in queste ore il web.
Già, la domanda viene spontanea: com’è possibile per Renzi arrivare a rinnegare nel giro di pochi giorni tutto questo? Com’è possibile che l’uomo nuovo della politica, quello in cui milioni di italiani hanno riposto e ripongono ancora tanta fiducia per poter cambiare le cose, sia pronto a fare tutto ciò che solo pochi giorni fa aveva indicato come estraneo ai suoi principi politici e (forse) morali?
E’ una domanda che si pongono in tanti in questo momento, una domanda che inquieta tanti. E fra questi ci sono anch’io, io che senza nascondermi dietro nessun dito, fin dall’inizio dell’avventura nazionale di Renzi ho detto chiaro e tondo (e lo sanno tutti quelli che seguono questo blog) che avrei fatto il tifo per lui, avrei riposto le speranze di novità nel rottamatore che prometteva di mandare a casa tanti vecchi arnesi della politica e un’Italia nuova. Avevo anche scritto che l’8 dicembre, giorno delle primarie del Pd, avrei votato per Renzi. Ed ora eccomi qua ad interrogarmi.
Si sa che la politica è tutto e il contrario di tutto. Ma ha veramente dell’incredibile vedere che ora Renzi, dopo aver liquidato in quattro e quattr’otto il dimissionario Letta, si prepara ad andare al governo senza voto (grazie anche alla benevola accondiscendenza del presidente della Repubblica). Così com’è altrettanto incredibile vedere che Renzi nelle prossime ore sarà più che disponibile a qualche inciucio, a qualche larga intesa, a qualche giochino sulle spalle degli italiani.
Tanti top commentatori, sui giornali di oggi, hanno indicato nella “smisurata ambizione” del giovane sindaco di Firenze la causa della sua improvvisa e drammatica accelerazione verso il governo.
Non so se sia questa la causa di tutto ciò che sta succedendo in queste ore, anche perché ho ancora da conoscere un politico di primo piano che non sia animato da “smisurata ambizione”.
Però so di certo una cosa: che tutti i fan di Renzi hanno il diritto di avere una spiegazione su ciò che sta accadendo, una spiegazione da quel personaggio che hanno accompagnato fino a questo punto, dandogli il voto e magari qualche euro, e che ora sono interdetti. Questo è un diritto di chi lo ha sostenuto. Ma deve essere anche il dovere del nuovo premier Renzi dare una spiegazione del suo comportamento e del tradimento di certe sue affermazioni con le quali aveva fatto breccia nei cuori stanchi di tanti italiani.
Renzi deve dare una spiegazione del motivo per il quale, davvero a sorpresa, si sta imbarcando in un nuovo governo che sarà determinato da inciuci, giochini e accordicchi vari anche con quei partitini che lui vuole eliminare col suo “Italicum”. Insomma l’uomo nuovo della politica in queste ore si sta trastullando col peggior metodo della vecchia politica, da lui, almeno a parole, tante volte aborrita.
Renzi deve dare una spiegazione. Una spiegazione sulla quale poi gli italiani si interrogheranno e alla quale daranno una risposta.
Renzi può venire a raccontarci che gliel’ha chiesto Napolitano questo passaggio perché il governo dell’ex premier Letta era paralizzato e ormai inutile. Può venire a raccontarci che ha dovuto prendere il governo in corsa per sostituire un Letta sfinito dagli incerti equilibri delle larghe intese, dallo stress, dai viaggi. Può venire a raccontarci che era stanco di stare alla finestra e che temeva il logoramento. Può venire a raccontare di essersi deciso a questo passo essendo venuto a conoscenza di complotti vari che venivano orditi alle sue spalle.
E ancora: può venire a raccontare che ha preso il governo in corsa perché gliel’hanno chiesto gli anziani che in Palazzo Vecchio, stamani San Valentino, festeggiavano i cinquant’anni di matrimonio. Può venire a raccontarci che gliel’hanno chiesto i tifosi viola perché, con lui premier, la Fiorentina potrebbe essere guardata con più simpatia da quelli che contano nel calcio.
Può venire a raccontarci che gliel’ha suggerito in sogno fra’ Girolamo Savonarola, bruciato in piazza della Signoria, proprio davanti a Palazzo Vecchio.
Insomma, Renzi per chiarezza nei confronti dei suoi elettori ci deve dire come e perché è nata quest’idea di andare subito al governo. E non può ripetere ciò che ha già detto: e cioè che col suo governo di legislatura, cioè fino al 2018 (ma chi ci potrebbe scommettere?) porterà l’Italia fuori dalla palude. Noi glielo auguriamo perché sennò sarebbe davvero la disperazione. Ma temiamo anche che Renzi nella palude stia per entrarci ora: insieme al Pd sfilacciato, al Nuovo Centro Destra, a Scelta Civica, a Sel, ai grillini dissidenti, a qualche altro minuscolo partito. Tutto questo sotto lo sguardo attento e interessato del redivivo Berlusconi. C’è davvero bisogno di un nuovo miracolo italiano.

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