L'Italia sulla luna

Se l’Italia vuole chiudere col passato deve dare fiducia a Renzi e al suo governo

Tutto in un anno vissuto davvero pericolosamente: la sconfitta alle primarie del Pd contro Bersani e il suo mettersi a disposizione; poi la rimonta nell’immaginario degli elettori democratici e non solo (grazie anche agli insuccessi dello smacchiatore di giaguari); e quindi la folle, recente, accelerazione con la vittoria alle primarie del Pd contro Cuperlo e Civati, la nomina a segretario del Pd, la nomina a incaricato premier e finalmente premier. Il premier più giovane dall’Unità d’Italia ad oggi, premier di un governo dall’età media di 47,8 anni, premier di un governo composto da appena sedici ministri, metà uomini metà donne.
Davvero una cavalcata entusiasmante quella di Matteo Renzi, 39 anni da Rignano sull’Arno, sindaco felice di una delle città più belle del mondo (e che lui ha ulteriormente valorizzato con vari lavori e una pedonalizzazione da lasciare stupiti).
Certo, è arrivato al governo in maniera diversa da quella che si era immaginato: cioè senza elezioni e senza il consenso popolare di milioni di elettori. C’è arrivato con le strade della vecchia politica, da lui tanto aborrita, fatta di compromessi e accordi sottobanco (qualcuno poi ci racconterà un giorno le vera storia della repentina defenestrazione dell’ex premier Letta).
Per questo comportamento Renzi ha dovuto incassare anche varie critiche ed ha perso per strada qualche consenso.
Tutto giusto, ora però è il momento di mettere da parte giudizi, pregiudizi e polemiche e guardare avanti. Insomma dovrebbe essere questo il momento da parte degli italiani che sognano un cambiamento radicale dell’Italia, che sognano che davvero in Italia possano essere realizzate quelle riforme di cui si parla da una ventina di anni e mai neppure iniziate, di dare fiducia a Renzi e alla sua giovane squadra (alla istituzionale fiducia parlamentare penseranno lunedì e martedì Senato e Camera).
Penso che dovrebbe essere questa la strada da seguire. Invece quello che mi disturba profondamente è che per Renzi e il suo governo è già cominciato da più parti, su giornali e tv, in interviste e talk show, un insopportabile tiro al bersaglio fatto di sondaggi, acidi commenti, catastrofiche previsioni.
Una sequela di “è troppo giovane”, “è troppo inesperto”, “è troppo ambizioso”, “ma parla inglese”, “ma parla tedesco”, “ma il ministro dell’economia non è quello che voleva lui”, “ma perché ha fatto fuori la Bonino”, “ma la vicenda dei due marò”, “questo però è il terzo governo di Napolitano dopo quello di Monti e Letta”.
E soprattutto la madre di tutte le domande: “Quanto durerà?”. Ma come, Renzi e i suoi sedici sono appena arrivati e già in tanti si chiedono quanto dureranno. Tutto davvero molto indisponente, anche se immagino che Renzi abbia a portata di mano (visto come gli sono andate fino ad oggi le cose) non solo degli amuleti parecchio efficaci, ma anche una tenuta davvero invidiabile per far fronte a questi attacchi preventivi.
Penso veramente che questo sia il momento per sostenere questo governo di strette intese fatto da Pd, Nuovo Centro Destra, Scelta Civica e altre formazioni minori. E spero vivamente, pur essendo stato anch’io critico nei confronti di certi comportamenti del neopremier, che Renzi e i suoi sedici nei loro primi cento giorni possano dare un’immagine di una politica che vuole cambiare obiettivi e passo.
Spero che li lascino lavorare in pace.
Renzi ha detto che con quest’avventura si gioca la faccia. Io, a questo proposito, aggiungo che non ho più voglia di vedere in posizioni determinanti facce come quelle di tanti squallidi personaggi del Centro, del Centrodestra e del Centrosinistra che hanno malamente condizionato le nostre vite per troppi insopportabili anni. Ecco perché spero che Renzi ce la faccia.

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