L'Italia sulla luna

E se l’Italia venisse “invasa” da un milione di migranti al mese?

Da quanti anni Angelino Alfano è sotto i grandi riflettori della politica? Diciamo sei, sette, prima alla corte dell’ex Cavalier Berlusconi e da qualche mese in proprio prima col premier Letta e ora con Renzi.

Ebbene, in tutti questi anni posso dire di non aver mai, dico mai, condiviso le idee e le opinioni dell’attuale ministro dell’Interno (il “Lodo Alfano” per molti è ancora un provvedimento che toglie il sonno). Però in questi giorni Angelino Alfano almeno un punticino a suo favore l’ha messo a segno e anch’io sono costretto a riconoscere che su una questione ha ragione.

Ebbene sì, Alfano ha ragione quando dice che il problema dei migranti che sbarcano sulle nostre coste non può essere solo un problema dell’Italia, ma che deve essere considerato un problema di tutta l’Europa. E che l’Italia non deve essere considerata la nazione che ha la sfortuna di avere gli approdi più facili per tutti quei disperati che arrivano dall’Africa o dal medio Oriente. Ma che deve essere considerata, l’Italia, il confine più esposto di un grandissimo paese chiamato Europa che si estende dal Mare del Nord, all’Atlantico, al Mediterraneo. Solo ragionando in questi termini l’Italia sarà protetta da una pacifica invasione che fin da questi primi giorni di mare calmo si annuncia quanto mai massiccia.

Fra sabato e domenica di Pasqua sono sbarcati sulle coste italiane oltre milleduecento migranti, i centri di accoglienza sono ovunque in grandissima difficoltà, molti extracomunitari appena toccata terra  sono riusciti a far perdere le loro tracce e si staranno dirigendo chissà dove.

Per questo fenomeno migratorio (che arricchisce scafisti e mafie di ogni genere), per trarre in salvo tutti quelli che arrivano trasportati dalle carrette del mare l’Italia spende nove milioni di euro al mese. Una spesa enorme (ancora più insostenibile in tempi di crisi come questi) a fronte di quanto stanziato dalla comunità europea per il nostro Paese nel trattato di Dublino.

Il ministro dell’Interno Alfano sostiene anche che, secondo sue informazioni, nei prossimi mesi sono pronti a partire dalla Libia, ancora tragicamente sconvolta dagli eventi post Gheddafi, da quattrocentomila a seicentomila persone, uomini, donne e bambini in cerca di un futuro migliore.

“Accogliamoli” è stato l’appello emozionale  contenuto in quasi tutte le omelie pasquali fatte poche ore fa da semplici sacerdoti, vescovi o cardinali. “Accogliamoli” è l’invito di tante forze politiche presenti in parlamento.

E “accogliamoli” è certamente il generico invito che non può che essere condiviso da milioni di italiani di buona volontà.

Bisogna però dire che milioni di italiani sono anche in attesa che una volta per tutte venga confezionata una legge ben chiara (soprattutto dopo la cancellazione del reato di clandestinità) sull’immigrazione e su tanti aspetti legati al fenomeno. E penso che di tutto questo dovrebbe essere discusso a Bruxelles in occasione del semestre europeo a guida italiana.

In quell’occasione sarebbe forse opportuno affrontare anche un altro problema legato ai migranti e che nessuno almeno per ora o almeno alla luce del sole sembra aver preso in considerazione.

Perché diciamolo: una cosa è se sulle nostre coste continuano ad arrivare, in primavera-estate, duemila migranti a settimana. In qualche maniera l’Italia e l’Europa forse possono ancora assorbirli.

Ma se, grazie a barconi sempre più capienti e attrezzati messi in acqua dai trafficanti, cominciassero ad arrivare in Europa attraverso l’Italia un milione di migranti al mese cosa succederebbe? Quali potrebbero essere le reazioni di italiani ed europei davanti ad una ancorché pacifica invasione di queste proporzioni? L’Europa ha già predisposto un piano, sa già come affrontare una possibile emergenza del genere?  

E in quel caso avrebbe ancora senso l’invocazione “accogliamoli” oppure bisognerebbe mettere in campo altre soluzioni?                                  

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