L'Italia sulla luna

Attacco boomerang di Pelù: Renzi guadagna consensi

Se mi chiamassi Matteo Renzi, se fossi il premier dell’attuale governo di questo scombinato Paese che si chiama Italia, se fossi stato attaccato duramente, dal palcoscenico del concertone del Primo maggio svoltosi secondo tradizione in piazza San Giovanni a Roma, da un cantante di fama (pur non eccelsa) oggi sarei felice.

Sì, Renzi dovrebbe ringraziare veramente di cuore quel rocker “de noantri” (omaggio alla Capitale) che risponde al nome di Piero Pelù e che lo ha accusato di ogni nefandezza: di essere praticamente responsabile della crisi, di voler fare l’elemosina a dieci milioni di italiani con quegli ottanta euro in più che a fine maggio saranno in busta paga, di essere un non-eletto, addirittura di essere il boy-scout di Licio Gelli.

Insomma un vero e proprio sproloquio. Anche se Pelù ha giustificato il tutto con queste parole: “Pagherò le conseguenze di quello che ho detto ma non me ne frega nulla. Questi ragazzi hanno il bisogno di sentire qualcuno che dica certe cose. Ormai i mezzi di distrazione di massa sono compatti sulla propaganda. Ci vuole una voce fuori dal coro, non ho detto nulla, ero posseduto dal ribelle che è dentro di me e comunque la cartina di tornasole è mia madre. Mi ha chiamato e mi ha confermato ‘hai detto tutto bene’”.

Contento Pelù, quindi, e contenta la mamma di Pelù. Ma perché dovrebbe essere contento anche Matteo Renzi, perché dovrebbe sentitamente ringraziare il cantante fiorentino?

Perché quell’inusitato attacco portato nelle case di un milioncino scarso di italiani anche dalle telecamere della Rai ha prodotto l’effetto contrario da quello cercato da Pelù, un effetto boomerang: non ho mai letto infatti sui vari siti internettiani così tante (migliaia)  prese di posizione a favore del premier Renzi considerato vittima di un attacco ingiusto e così tante (una valanga) critiche nei confronti di Pelù che, con le sue parole in diretta tv, sembra a tanti italiani essere andato davvero al di là di un certo limite. O, se preferite, di averla fatta fuori dal vaso.

C’è che si chiede tout court chi sia questo Pelù, c’è chi non ha mai sentito parlare né di lui né dei Litfiba, c’è chi si chiede con quale diritto Pelù abbia potuto attribuire a Renzi tutte quelle colpe di cui lo ha accusato. C’è anche chi sottolinea che forse Pelù potrebbe avercela col premier perché Renzi, quando era sindaco di Firenze, non gli aveva fatto dirigere l’Estate fiorentina preferendogli un altro organizzatore disposto a fare gratis la manifestazione.

C’è anche chi accusa i segretari della Cgil, della Cisl e della Uil, (come si sa sono i sindacati gli organizzatori del concertone del Primo Maggio) di aver dato carta bianca a Pelù per attaccare il premier Renzi in piazza e in tv.

Una diretta tv che, per onestà, è andata piuttosto malino se si considera che ha ottenuto uno share del 3,87%, pari a 919 mila spettatori. D’altra parte se la grande star dell’evento era Piero Pelù non c’erano da aspettarsi folle oceaniche. Né in piazza San Giovanni né davanti ai teleschermi. 

comments powered by Disqus