L'Italia sulla luna

Renzi sbeffeggiato da D’Agostino: su La7 va in onda la politica all’amatriciana

Avrei voluto scrivere d’altro ma, dopo il Tg, mi sono soffermato su La7 a seguire “In onda” (generalmente ben pensato) e ho cambiato idea. Perché stasera ho assistito forse ad una delle pagine meno gloriose dell’emittente di Urbano Cairo, una tv che Enrico Mentana col suo grandissimo impegno è riuscito a portare tra le preferite dagli italiani, almeno per quanto riguarda l’informazione.  

La trasmissione condotta da Alessandra Sardoni e Salvo Sottile, stasera era incentrata sulla figura del  premier Matteo Renzi, origini, scalate, risultati e promessi miracoli offerti al nobile pensiero di Roberto D’Agostino, sì quello della banda di Arbore e inventore/titolare del sito “Dagospia” e di un certo professor Amadori che, come ha detto D’Agostino, non è quello dei polli.

Una trasmissione, devo dire, davvero sconcertante per la sciatteria delle idee, per le critiche da quattro amici al bar, per la (compiacente?) arrendevolezza dei due conduttori che avrebbero avuto il compito di riportare il dibattito (che avrebbe potuto essere anche interessante) su binari un po’ più seri (anche se siamo sotto Ferragosto e sulle spiagge, sotto l’ombrellone va tantissimo il gossip, pane di “Dagospia”).

D’Agostino, ormai elevato da La7 a maitre à penser, insieme a tante banalità ha sottolineato come limite di Renzi sia il fatto di venire dalla provincia (Firenze provincia, ma ne è davvero sicuro il romano D’Agostino?) e di essere per questo un po’ “coattello”. Il professor Amadori (che non è quello dei polli e che ha dichiarato all’inizio di essere un fan di D’Agostino) si è accodato anche se poi ha fatto vari distinguo sulla figura del premier.

Se tutto questo fosse avvenuto nel programma di Crozza non ci sarebbe stato da meravigliarsi, siccome è successo a “In onda” è sembrata una cosa incredibile.

Non so da chi dipenda “In onda”, se dal direttore della rete o dal direttore del Tg Mentana. So solo che è stata una puntata da dimenticare.

La politica all’amatriciana col caldo che fa può restare parecchio sullo stomaco.

  

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