L'Italia sulla luna

Egregi D’Alema, Monti, Camusso, cosa avete fatto per l’Italia? Per favore, un po’ di silenzio…

E’ davvero insopportabile, almeno per me, assistere al teatrino che da qualche tempo va in onda a tutte le ore su tutti i media, giornali, tv, internet. Quel teatrino a cui dà vita quell’esercito di trombati della politica (e anche della Storia) che si ostinano a voler dare preziosi consigli agli altri.

Trombati che, nel loro ruolo, continuano ad essere in servizio effettivo permanente. Trombati tirati fuori dal congelatore da  qualche responsabile di programma, sempre utili a riempire buchi nel parco ospiti. Trombati di cui nessuno più si ricorda ma che, dopo un frettoloso restyling, vengono rimessi in pista da ossequiosi curatori.

E’ davvero insopportabile ascoltare tutta questa gente ammannire al pubblico pagante (canone o tempo sprecato delle loro giornate) le loro splendide idee per uscire dalla crisi, per risanare il bilancio dell’Italia, per creare milioni di posti di lavoro, per andare d’accordo con i sindacati, per riformare la pubblica amministrazione, la giustizia, la scuola, per contenere lo spread, per far marciare meglio l’Europa, per confrontarsi al meglio con Putin o con Obama.

Tuttologi che, nelle loro testoline, hanno un’idea giusta per risolvere ogni questione, ogni problema, ogni dissesto. E’ chiaro che anche questi tuttologi trombati sono protetti anch’essi dall’art. 21 della Costituzione che sancisce il diritto di espressione dei cittadini. Diritto sacrosanto. Però quando idee, consigli, suggerimenti, proposte, indirizzi vengono avanzati da chi in anni e anni di potere ha contribuito a portare l’Italia al livello di crisi in cui si trova adesso, risultano davvero incredibili e fuori tempo massimo.

Ma come, viene da dire assistendo a vari talk show che aspirano ad essere densi di significati: ma come voi avete avuto il potere per un’infinità di anni, avete potuto comandare, indirizzare, avete potuto legiferare, avreste potuto cambiare l’Italia se solo aveste voluto. Ma come, non avete fatto nulla di tutto questo in attesa di essere scalzati dalla politica e dalla cronaca italiana e ora volete tornare alla ribalta per insegnare e pontificare?

Pensieri tristi venuti in mente davanti alla tv o leggendo giornali in queste giornate di finta estate. Pensieri tristi che si riaffacciano prepotentemente alla considerazione di ognuno di noi quando si assiste al fuoco di fila rivolto contro Renzi proprio in queste ore da illustri (ex?) personaggi della nostra disastrata Italia: compagni di partito come D’Alema, ex premier come il professor Monti, sindacalisti come il segretario della Cgil Camusso e quello della Cisl Bonanni. Tutti pronti a criticare, a stroncare, a contraddire in una maniera o nell’altra ciò che sta tentando di fare il presidente del Consiglio più giovane della storia italiana. Una serie di bordate che ha veramente dell’incredibile essendo messa in atto da persone che hanno alle spalle una bella sfilza di sconfitte, una bella serie di delusioni regalate ad un popolo preso bellamente in giro.

Cos’ha fatto D’Alema, in parlamento da un’infinità di anni, per salvaguardare l’Italia dal processo distruttivo che ci ha portato fino all’attuale crisi? Cosa ha fatto Monti (nel quale, riconosco, avevo posto tanta fiducia) se non produrre, grazie alla sciagurata condotta della ministra Fornero, quello strano fenomeno degli “esodati”? Cosa ha fatto se non rovinare la vita a migliaia e migliaia di persone che non sono più lavoratori ma non sono neppure pensionati? Cosa hanno fatto i sindacati, con i loro obsoleti rituali e la mancanza totale di idee innovative, se non contribuire a far sì che gli investitori portassero il lavoro all’estero?

E costoro devono venire ora a pontificare, a dire, a criticare, a promettere (come ha fatto la signora Camusso) un “autunno caldo”?

Ma egregi signori, fateci il piacere di stare un po’ zitti e, se potete, cercate di dare una mano invece di venirci a raccontare favole sui vostro inglorioso passato e promettere soluzioni che non siete mai stati in grado di realizzare. 

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