L'Italia sulla luna

Oltre al Pd romano Renzi dovrebbe commissariare anche milioni di italiani

Di certo Renzi avrebbe avuto di che festeggiare, dal momento che il Jobs act del suo governo ha avuto il via libera anche dal Senato. E la cosa rappresenta davvero una rivoluzione per il mondo del lavoro di casa nostra. Ma in quest’Italia devastata non c’è quasi mai da festeggiare.

Perché a travolgere ogni ancor minimo entusiasmo per un’Italia che potrebbe cominciare a cambiare verso, ecco quella che ha tutte le carte per diventare la madre di tutti gli scandali, quell’inchiesta “Mafia Capitale” che sta squassando Roma.

Un’inchiesta, che ha portato ad un bel numero di arresti, che vede coinvolti tutti insieme appassionatamente malviventi in libera uscita che non si sa davvero come facciano a girare indisturbati per le strade della città e organizzare reti malavitose, gente dell’estrema destra, gente di sinistra, colletti bianchi, colletti azzurri, neri, mezze figure della mala già noti alle cronache e tanti insospettabili. Tutti uniti sotto il segno del dio soldo e del malaffare tra appalti e speculazioni sul business degli immigrati. Tra gli indagati anche vari esponenti del Pd, tanto che Renzi in quattro e quattr’otto ha deciso di commissariare il partito romano, azzerare tutte le cariche e affidarlo al presidente dei democratici Matteo Orfini.

E’ vero, come dicono quelli politicamente corretti, l’ultima parola su tutta la vicenda e sui protagonisti di questa storia dov’è coinvolto anche l’ex sindaco Alemanno che si è autosospeso dalle cariche in Fratelli d’Italia, spetterà ai giudici. Perché una cosa sono le indagini (anche se confortate da drammatiche intercettazioni ambientali) e una cosa sono le sentenze. Un percorso che, ricordano sempre i garantisti, considera l’imputato innocente fino al terzo grado di giudizio.

Tutto giusto anche se c’è da notare che a forza di garantismo made in Italy ci sono in giro personaggi (penso ai terroristi di destra, penso agli ex brigatisti rossi, penso ai delinquenti comuni) che in altri paesi portati ad esempio di democrazia sarebbero dietro le sbarre per un centinaio d’anni.

Comunque, a parte tanti bei discorsi, dev’essere stato uno choc per Renzi vedere alcuni del partito che guida sospettati di essere coinvolti in affari banditeschi. E dev’essere stato davvero dura prendere una decisione come quella di commissariare il Pd della capitale.

Parlo di tutto questo con un amico di Roma che ha visto passare sotto le sue finestre Presidenti e Papi e che non si scompone più di tanto.

“Ma di che ti meravigli?” dice. “Ma ti rendi conto che a tessere, a tramare a stipendiare politici, come sembra in questo caso, è un tale già rimasto coinvolto nelle indagini sull’omicidio di Mino Pecorelli e in rapporti con la banda della Magliana? Preistoria, roba di quando Andreotti era davvero l’ottavo re di Roma. E questo Carminati, quello arrestato ora, libero a tessere e a tramare. Queste cose qualche volta vengono fuori e fanno boom e tante altre volte stanno sotto traccia senza che nessuno se ne accorga. E’ la famosa arte d’arrangiarsi”.

E’ così purtroppo. In questa Italia così devastata l’arte più studiata e quella più attuata è proprio quella dell’arrangiarsi anche nelle maniere più vergognose e delinquenziali. Si arrangiano (grazie anche ad assurde leggi permissive) molti che siedono in parlamento, si arrangiano nelle Regioni, si arrangiano nelle province, si arrangiano nei comuni. Si arrangiano gli affiliati alla mafia, si arrangia chi evade le tasse, si arrangia chi fa finta di essere invalido, si arrangia chi timbra il cartellino di ingresso al lavoro e poi va a fare la spesa al mercato. Si potrebbe continuare all’infinito. E la legge sta a guardare, quasi sempre. E lo Stato assiste impotente.

“E’ anche una questione di calcolo delle probabilità e di rapporto col rischio” continua l’amico romano. “Il ragionamento di certa gentaccia è spesso questo: mi organizzo in qualche maniera banditesca per rubare un milione di euro. Quante probabilità ho di farla franca? Parecchie. E se mi prendono, quanto mi danno? Un annetto di galera, un annetto di domiciliari? E che sarà mai?”

Già, che sarà mai.

Penso che Renzi abbia fatto bene a commissariare il Pd di Roma. Però, con l’aiuto della legge, dovrebbe cominciare a commissariare anche tanti italiani, delinquenti e insospettabili. In caso contrario, pur mettendoci tutta la buona volontà, non potrà mai riuscire a far cambiare verso all’Italia.

 

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