L'Italia sulla luna

Se Renzi è un “buffoncello”, che cos’è Grillo?

Abituato com’era a fare pubblicità, con quella bocca da Carosello forse Grillo si sente autorizzato a dire tutto quello che gli passa per la testa. E ovviamente ad offendere. E i bersagli preferiti dal supercomico del web sono, come ormai si sa bene, il premier Renzi e a seguire Napolitano e Berlusconi. L’ultimo episodio in ordine di tempo è di sabato, in piazza del Popolo a Roma nel corso della manifestazione definita dai grillini “La notte dell’onestà”.

Così il leader del M5S ha potuto scatenarsi ancora una volta: Renzi si è preso di ”buffoncello che ci ricatta”, Berlusconi di “nanetto di plastica” e Napolitano di “presidente che ha lavorato contro la democrazia”.

Insultare non è educato, non è educativo, non è costruttivo. Ed è anche legalmente pericoloso. Ma diciamo che finché gli interessati non decidono di querelare, Grillo è libero di pensarla come gli pare su certe questioni e certe persone.

Io non voglio stare certo qui a difendere Renzi, Berlusconi o Napolitano (sanno farlo benissimo da soli). Ma quello che davvero onestamente mi chiedo è questo: per tutto quello che ha fatto fino ad oggi Grillo si può permettere di criticare o insultare i leader degli altri partiti, il presidente della Repubblica o il presidente del Consiglio?

Renzi si è preso del “buffoncello” perché ha deciso di non indicare fino a poche ore prima dell’inizio delle votazioni i suoi candidati alla presidenza della Repubblica, lasciata libera da Napolitano dopo due anni di tempi supplementari. E per questo Grillo ha anche deciso di non prendere parte alle consultazioni fra il Pd e gli altri partiti che prenderanno il via fra poche ore al Nazareno.

Grillo dà del “buffoncello” a Renzi, ma la gente cosa dovrebbe dire di Grillo, come lo dovrebbe definire, quale aggettivo potrebbe attagliarsi meglio al comico genovese?

A ripassare la breve storia di Grillo e del movimento da lui fondato insieme a Casaleggio c’è da farsi parecchie domande.

Avete presente un comico che, nel progetto di farsi leader, riusciva pochissimi anni fa ad affascinare milioni di persone accalcate in varie piazze d’Italia e, in seguito, su Internet? Un comico che sembrava volesse davvero scardinare la vecchia classe politica, che sembrava in grado di rinnovare una società e una democrazia gravemente malate? Ecco, quel trascinatore di folle così affascinante non c’è più. Quel comico che riscuoteva tante simpatie è riuscito a diventare leader, ma nel tempo è diventato un leader sempre più bilioso, sempre più livoroso, sempre più ombroso, sempre meno convincente.

Avete presente quel movimento che alle elezioni politiche del 2013 era riuscito a incassare (alla Camera) più di otto milioni e mezzo di voti? Bene, quel movimento non è più lo stesso se solo in un anno è riuscito (alle Europee del 2014) a dilapidare qualcosa come tre milioni di voti.

Avete presente quel movimento che sembrava così granitico nel voler cambiare la storia dell’Italia? Bene non c’è più. Nel corso dei mesi si sono evidenziate le profonde spaccature che agitano la grillina democrazia internettiana e, nel corso di appena un anno, una trentina di parlamentari (fra Camera e Senato) o sono stati espulsi da Grillo bollati come dissidenti o hanno deciso di loro volontà di abbandonare il M5S.

Avete presente quel comico-leader che subito dopo le elezioni del 2013 sarebbe potuto diventare il primo innovatore della politica italiana se solo avesse detto sì all’offerta di alleanza propostagli dal premier incaricato Bersani? Non c’è più. Lui, il comico leader, derise e umiliò l’allora segretario del Pd  e scelse drammaticamente di rimanere nel suo isolamento in attesa di un vagheggiato e irrealizzabile 51 per cento di consensi in future elezioni.

Un isolamento, c’è da dire, per niente splendido. Perché il M5S in tutto questo periodo non è riuscito ad incidere per niente sulla vita politica italiana e perché milioni di grillini, a quanto sembra, si sono stancati di veder congelati i loro voti.

Allora il signor Grillo, secondo voi, può avere le carte in regola per definire “buffoncello” Renzi? Può offendere uno che la politica italiana la sta cambiando per davvero? Secondo me, no. E allora se Renzi per Grillo è un “buffoncello”, come potrebbe essere definito Grillo?

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