L'Italia sulla luna

Migrazione: la battaglia contro gli scafisti è solo fumo negli occhi

Prima di tutto la pietà e la commiserazione per quel migliaio di migranti finiti in fondo al mare nel canale di Sicilia mentre tentavano di raggiungere le coste italiane a bordo di un barcone.

Ma poi dopo il dolore tante domande sulla vicenda migrazione che mi affolleranno il cervello fino a quando non riceveranno risposte da politici ed esperti.

Oggi a leggere i giornali e ad ascoltare i telegiornali, i governanti europei sono tutti (o quasi) pronti a combattere i cosiddetti scafisti, cioè i gestori dell’emigrazione dalle coste africane all’Europa, cioè all’Italia essendo il nostro paese quello più a sud dell’Unione.

Una scelta, quella di combattere gli scafisti, almeno all’apparenza giusta e condivisibile. Ma c’è un ma che i distratti governanti dell’Europa (che sembrano non voler dare una mano all’Italia che in questa battaglia si trova in prima linea) fanno finta di non prendere in considerazione: gli scafisti saranno certamente dei personaggi orribili, schifosi e degni di galera, ma sono lì sulle coste libiche con le loro carrette del mare, solo perché alcuni milioni di africani non vedono l’ora di lasciare i loro paesi dove si muore di fame e di malattie e approdare in qualsiasi maniera (anche affidandosi agli orribili scafisti e alle loro carrette del mare) per raggiungere la ricca e (ai loro occhi) felice Europa.

Combattiamo quindi gli scafisti e i loro tragici traffici, ma una volta debellati gli scafisti libici, sul mercato si offriranno certamente altri scafisti in Egitto, in Tunisia o in qualche altra parte del Nord Africa o del Medio Oriente perché la domanda di emigrazione è sempre più crescente. E ci sono migliaia e migliaia di persone pronte a spendere per servirsi dei loro passaggi talvolta tragici. Gli scafisti quindi, a mio parere, sono un finto obiettivo dei governi europei che non vogliono affrontare nel loro complesso la questione dei migranti. Mi sbaglio?

Altra domanda. Ho detto che migliaia e migliaia di persone sono pronte dal nord Africa, dalla poverissima Africa subsahariana e dal Medio Oriente a scappare per sfuggire alla fame e alle guerre.

Ora mi chiedo: gente che magari guadagna cento dollari al mese quando va bene può sfuggire alla fame e alla miseria del loro Paese pagando 3.000 – 5.000 dollari a persona agli scafisti per essere portati dall’Africa all’Italia? E’ mai possibile che quei soldi che servono per il viaggio siano frutto di risparmi? Oppure: chi glieli dà quei soldi, chi glieli procura, come saranno restituiti?

E allora non prendiamoci in giro: dietro tutta la vicenda dei migranti e dei rifugiati politici, secondo me, non ci può essere che un giro di mafia italo-africana che gestisce tutto il traffico dall’Africa all’Italia.

“Menti raffinatissime” (citando l’eroe Giovanni Falcone) che dal traffico di migranti ben disposti a lasciare il loro paese d’origine per un futuro migliore, traggono enormi guadagni (ricordate l’inchiesta mafia-Capitale quando un arrestato dice all’altro: “Ahò, mo’ ce rendono più gli extracomunitari che la droga”?).

La mafia italo-africana, secondo me, organizza tutto: presta i soldi a chi vuol migrare, con quei soldi vengono pagati gli scafisti, approdano sulle nostre coste migliaia e migliaia di lavoratori a basso costo che la mafia subito impiega anche per riprendere i soldi prestati: migliaia di migranti clandestini vengono impiegati a bassissimo costo nell’agricoltura con i raccolti delle varie stagioni, altri vengono impiegati nello spaccio delle sostanze stupefacenti, altri ancora vengono impiegati come venditori porta a porta, strada per strada, piazza per piazza, di tutto ciò che viene prodotto illegalmente dalla fiorentissima industria che fa capo alla mafia, alla camorra, alla ‘ndrangheta: dai fazzoletti di carta ai calzini, dagli ombrelli alle cinture, dalle borse griffate ai giubbetti invernali, dagli occhiali da sole alle magliette, alle scarpe, ai guanti e via così.

Fate caso ai venditori ambulanti che affollano le vostre città e fatevi un’altra domanda: quanti saranno in Italia gli addetti alla vendita dei prodotti contraffatti? Migliaia e migliaia. E che fa lo Stato? Niente.

No, non sono leghista e non ho ricette da proporre per risolvere l’immane problema che deriva da un’incontrollabile migrazione: dico solo che, secondo me, l’annunciata (e santa) guerra contro gli scafisti non risolverà per niente il problema. Sarà come guardare il dito e non la luna. Perché le “menti raffinatissime” di cui sopra sono capaci di tutto: procurarsi una incredibile forza lavoro che costa pochissimo e, tramite i loro lobbisti, affinare nell’opinione pubblica quel senso di accoglienza e fratellanza verso quei poveretti finiti in un mostruoso ingranaggio infinitamente più grande della volontà di migliorare la loro vita.                

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