L'Italia sulla luna

Pensioni e morale: la scelta per niente civica del viceministro Zanetti

Un link non si nega a nessuno. E così un affezionato lettore (Oldbatman, che saluto con stima) mi ha recapitato il passaggio di un post di un paio d’anni fa, in cui (a proposito del nostro passato politico di cui bisogna aver paura, come da me scritto nel precedente intervento sul blog) sostenevo scriteriatamente che bisognava tenersi caro l’allora governo del professor Monti.

Eh sì, diciamo la verità, se non l’avesse fatto quel lettore così attento l’avrei fatta io una pubblica ammenda su uno degli abbagli più clamorosi che mi sia capitato di prendere nella mia avventura di cronista della politica.

L’occasione per una ritrattazione a proposito del valore del governo Monti, in cui avevo riposto tanta fiducia, me l’ha fornita (e continua anche in queste ore a fornirmela) Enrico Zanetti, giovane sottosegretario all’economia del governo Renzi (uno dei vice del ministro Padoan) commercialista veneziano, docente universitario, attuale segretario di Scelta Civica, il partito appunto fondato dal professor Monti.

Ebbene la questione che sta regalando un po’ di notorietà all’onorevole Zanetti riguarda il rimborso dell’indicizzazione del  costo della vita nelle pensioni più alte tolta in passato da Elsa Fornero, ministro da dimenticare del già citato governo Monti.

Una figura, quella della Fornero, destinata a passare alla storia politica non solo per la sua contestata riforma delle pensioni ma soprattutto per la vicenda degli esodati, un esercito di poveretti che, proprio in seguito a quella riforma, sono rimasti drammaticamente nel guado, né pensionati né dipendenti. Una vicenda che per la sua assurdità e la sua drammaticità ha fatto e continua ancora a fare il giro del mondo. 

Che il governo italiano debba restituire a tutti i pensionati il maltolto dal ministro Fornero non l’ha deciso un funzionario qualsiasi di un qualsiasi ministero, o il segretario di qualche sedicente partito. L’hanno deciso con sentenza inappellabile i giudici della Corte costituzionale rimettendo al centro di tutta la questione l’uguaglianza di trattamento cui hanno diritto tutti i cittadini (anche quelli in pensione). Sia che abbiano una pensione leggera, sia che abbiano un pensione più pesante.

La cosa davvero incredibile è che al sottosegretario Zanetti la sentenza  della Corte costituzionale non stia bene: così ci ritroviamo con un rappresentante dello Stato (anche piuttosto alto in grado) che si schiera contro i giudici della Consulta che hanno ribadito l’uguaglianza dei cittadini. Da non credere.

Ma il sottosegretario ha avuto anche la sfacciataggine e l’imprudenza di spingersi un po’ più in là, dicendo che “sarebbe immorale” se il governo, in base alla sentenza della Corte costituzionale, restituisse il denaro tolto dalla legge Fornero anche a quei cittadini che godono di una pensione più ricca. Secondo Zanetti il denaro va restituito solo a chi ha un assegno di pensione più leggero.

Ora sentir parlare di “morale” e “immorale” non da un filosofo o da un padre della Chiesa, ma da un sottosegretario all’economia, che svolge la sua attività di dottore commercialista a Venezia, che è socio e amministratore di un importante centro studi tributari di Torino, fa davvero sorridere. Da lui la gente si aspetta di sentirlo parlare di leggi, conti, bilanci, non certo di morale.

Ma la presa di posizione del sottosegretario fa anche parecchio riflettere. E la madre di tutte le domande è:  cosa sarà morale e cosa sarà immorale per il sottosegretario Zanetti?

Sarà morale o immorale lo stipendio (con annesse indennità e altre voci varie) che il sottosegretario percepisce ogni mese dallo stato italiano? Io penso che si vada sui quindicimila euro al mese, ma sarebbe cosa gradita se Zanetti in persona ce lo facesse conoscere con certezza.

Considererà morale o immorale il fatto che un’infinità di parlamentari percepisca un vitalizio oltre alla pensione per il  lavoro esercitato durante il  mandato? Sarà morale o immorale per il sottosegretario Zanetti vivere e operare in un Paese che ha oltre cento miliardi di euro l’anno di evasione fiscale? Sarà morale o immorale, per lui parlamentare, avere facilitazioni di ogni genere, dai trasporti ai biglietti per lo stadio? Sarà morale o immorale per lui andare a mangiare tutti i giorni alla buvette della Camera spendendo pochissimi euro?

Su ciò che è morale o immorale si potrebbe andare avanti fino allo sfinimento. Meglio fermarsi qui e lasciare il sottosegretario Zanetti ai suoi morali interrogativi e alle sue morali risposte.

Il ministro dell’economia Padoan, smentendo clamorosamente il suo vice Zanetti, ha detto che le sentenze si rispettano e che in qualche maniera (vediamo tempi e modalità) il governo provvederà a seguire l’indicazione dei giudici della Consulta e a restituire il maltolto. Questa sì che potrebbe essere una scelta civica, non quella dirompente del sottosegretario Zanetti. Che, se fossi Renzi, rispedirei subito a contemplare quanto può essere triste Venezia dopo aver provato la dolce vita romana.  

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