L'Italia sulla luna

E se ci fosse “Mafia capitale” dietro tutti i guai di Roma?

Guardo il dito invece della Luna e vedo che l’ultimo dell’anno del 2014, con la città piena di iniziative, turisti, ragazzi, ragazze che hanno voglia di divertirsi e fare parecchio tardi, con un tasso alcolico in giro abbastanza elevato, l’85% dei vigili urbani si danno malati all’ultimo momento e non potranno essere d’aiuto né a tutta quella gente in festa né all’amministrazione comunale.

Guardo il dito e vedo che quella stessa notte del 31 dicembre tantissimi macchinisti della metropolitana non danno la loro disponibilità a lavorare e per il traffico sotterraneo sarà una nottata terribile.

Guardo il dito e vedo, nei mesi successivi, che la città continua ad essere nel caos, sepolta dall’immondizia, dall’incuria, dal caos, con gli autobus che non passano, le metropolitane che viaggiano anche con le portiere aperte, con gli spazzini che non raccolgono.

Guardo il dito e vedo un’amministrazione comunale in totale confusione, con un sindaco attaccato da più parti, una giunta che viene più volte rimpastata. E già si comincia a sentir parlare per ciò che sta succedendo in città di possibili atti di sabotaggio.

Guardo il dito e vedo che a maggio per un corto circuito ad un condizionatore si sviluppa in un terminal un incendio di proporzioni inenarrabili e l’aeroporto più importante d’Italia, cioè Fiumicino, per ore e ore non funziona più e che a pagarne le conseguenze sono i milioni di passeggeri in partenza, in arrivo o in transito da questo sito. Un clamoroso danno all’immagine dell’Italia che sta promuovendo quell’evento eccezionale che è l’Expo di Milano e che sta faticosamente tentando di uscire dalle sabbie mobili della crisi col governo di Matteo Renzi.

Guardo il dito e vedo che nonostante gli annunci, le assicurazioni, i provvedimenti (?), le promesse ecc, ecc, la città continua a sprofondare sempre più in basso e sempre più nella confusione.

Guardo il dito (un paio di giorni fa) e vedo che ancora una volta l’aeroporto di Fiumicino è sotto attacco: un incendio doloso di una grande pineta in prossimità dell’aerostazione, col fumo che va ad impedire arrivi e partenze, scompagina i progetti di migliaia e migliaia di passeggeri che rimangono senza volo, senza cibo, senza acqua, senza un posto per riposarsi. Si può immaginare l’intensità della rabbia, l’intensità degli accidenti, l’intensità dei giuramenti di mai più rimettere piedi in Italia.

Dopo aver guardato tante volte il dito, questa volta guardo la Luna: e vedo Roma, caput mundi, la capitale dell’Italia, una delle città più belle al mondo, mèta mondiale di viaggi e sogni; ebbene vedo Roma, che è la città dove ho vissuto più a lungo dopo Firenze, vedo la bellissima Roma, dicevo, ridotta ad un ammasso informe di vergogne.

Certo, i problemi della città eterna sono sempre stati tanti e impegnativi ma mi pare che ora si sia raggiunto davvero il top. Sull’attuale stato di Roma mi è capitato di leggere in questi giorni di tutto e di più. Mi sono imbattuto, sempre a proposito dei continui drammi, anche nella solita espressione: “La fortuna è cieca ma la sfortuna ci vede benissimo”.

Sfortuna. Si può attribuire alla sfortuna tutto ciò che sta accadendo alla nostra amata capitale? Secondo me no di certo. Ed è proprio mentre sillabo la parola “capitale” che per associazione di idee mi si aggiunge in testa anche la parola “mafia”.

Avete presente quell’inchiesta denominata “Mafia capitale” che ha riempito i giornali dall’inizio del dicembre scorso, quando venne arrestato Massimo Carminati, ex terrorista nero, presunto capo dell’organizzazione che a Roma ha mosso per anni uomini e milioni di euro in attività illegali, e che ha portato in galera (o ai domiciliari) finora un centinaio di persone (l’ultima operazione in ordine di tempo è di un mese fa). A finire dietro le sbarre non sono stati i “picciotti” di una volta, rozzi e scalcinati, ma personaggi che sanno muoversi molto bene in giacca e cravatta e in ambienti insospettabili. Da quel dicembre in poi le “sfortune” sembrano avere avuto un’accelerazione impressionante.

E allora mi viene spontaneo chiedermi: e se a manovrare tutte le “sfortune” di Roma e tutti gli “incidenti” che si abbattono sulla capitale e i suoi dintorni fosse la mafia? Se fosse la mafia, con tanti infiltrati in mille canali, a rendere invivibile la vita a Roma e a massacrare l’immagine di Roma e dell’Italia nel mondo? Se fosse la mafia, dopo aver archiviato la fase stragista quando faceva saltare in aria indifferentemente magistrati e cittadini qualsiasi, a rispondere in questa maniera all’inchiesta su “Mafia capitale”?  

La mia è ovviamente solo una supposizione ma non credo alla casualità seriale delle cose o alle “sfortune” in massa. Ho visto troppi telefilm americani? Forse (a proposito non perdetevi “True detective”, bellissimo). Ma spero comunque che qualcuno del governo possa approfondire l’argomento e rispondere a tanti inquietanti interrogativi.

Poche ore fa il ministro dell’Interno Alfano ha affermato che l’incendio che nel maggio scorso ha distrutto un terminal di Fiumicino creando mesi di disagi, non è doloso. Ne prendiamo atto. Anche se, dopo aver vissuto tanti misteri d’Italia ancora irrisolti, il dubbio rimane più che legittimo.        

 

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