L'Italia sulla luna

Il Vietnam all’amatriciana della minoranza Pd

“Che alcuni senatori del mio partito minaccino il ‘Vietnam parlamentare’ contro il nostro governo a me pare incredibile. Ma forse sono strano io”. Parole del presidente del Pd Matteo Orfini a proposito di quanto annunciato dal senatore Miguel Gotor, bersaniano, quando la riforma del Senato approderà (presto) nell’aula di Palazzo Madama.

Forse sarà strano Matteo Orfini, ma forse siamo strani un po’ tutti noi che continuiamo fermamente a credere che l’Italia, se non vengono rottamati certi comportamenti, col governo di  Renzi, possa cambiare, possa uscire dalle sabbie mobili della crisi economica, possa tornare a contare in Europa, possa evitare di fare la fine della Grecia.

Forse siamo strani un po’ tutti noi che crediamo che in un partito la maggioranza debba fare la maggioranza e la minoranza debba fare la minoranza. Ma che poi, quando si va a votare, la minoranza si adegui a ciò che ha deciso la maggioranza.

Una posizione forse, un po’ troppo astrusa per il professor Gotor che (leggo da Wikipedia) oltre ad essere senatore insegna storia moderna presso la facoltà di scienze della formazione dell’università di Torino. Sembra che in particolare si occupi di storia della vita religiosa fra il Cinque e il Seicento, e per di più di santi eretici e inquisitori, e di storia degli anni settanta del Novecento.

Le informazioni si fermano qui per quello che potrebbe diventare un potenziale senatore eretico. Uno al quale, così come per vari altri senatori Pd e altri deputati della Camera, un semplicissimo concetto come maggioranza e minoranza non riesce ad entrare in testa.

Incredibile vero? Tutta gente che, forse ancora non riesce a farsi una ragione che il comunismo possa essere crollato perfino in Russia, tutta gente che sul calendario avrà indicato come giorno nero quel 9 novembre del 1989, quando venne abbattuto il muro di Berlino, tutta gente che guarda con entusiasmo alle imprese del leader greco Tsipras (ora forse un po’ meno dopo il suo sì al piano europeo per il rientro dai debiti) e che guarda all’euro, moneta comune, come ad un nemico da abbattere. Gente del Pd che (al Senato, vicenda Rai) vota con le opposizioni contro il governo, gente che non perde occasione per fare la guerra contro Renzi, premier del governo e segretario del partito, gente che fa di tutto perché le riforme in Italia non vengano attuate come vuole la maggioranza.

Gente di minoranza che, ancorché in perenne contrasto con la maggioranza, non vuol lasciare il partito perché il  sogno è quello di potersi rimpossessare un giorno (chissà come, chissà quando) di quella “ditta” nata da una fusione a freddo fra ex democristiani e comunisti irriducibili.

Gente del Pd che forse per il troppo caldo promette “il Vietnam in parlamento” e non si è accorta che a Ho Chi Minh City, capitale del Vietnam, in quest’epoca stanno andando fortissimo la Coca Cola e gli americanissimi hamburger di McDonald’s.

Che quello promesso dal prode senatore Gotor sia anch’esso un Vietnam alle patatine fritte? O forse, se sarà mostrata qualche carotina, opteranno, lui e gli altri ribelli Pd, più opportunamente per un Vietnam all’amatriciana?  

Gente strana vero, questa minoranza del Pd?        

  

 

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