L'Italia sulla luna

Volete dare una svolta alla vita? I “miglioratori” della minoranza Dem sono a vostra disposizione

Una volta nel Pci di Berlinguer, c’erano i “miglioristi”, gente che vedeva i rapporti tra il partito comunista e il resto del mondo, in una maniera un po’ diversa da quella del segretario. Una nobile corrente minoritaria (uno degli elementi di spicco era Giorgio Napolitano, poi divenuto presidente della Repubblica) che proponeva la sua visione della politica e poi però, quando c’era da decidere, si rimetteva (in questo per me era nobile) alle scelte della maggioranza.

Ora cosa c’è nel Pd guidato da Renzi, segretario e leader del governo? C’è una banda di nostalgici del Pci (Bersani, Cuperlo, Gotor, Chiti, Speranza, D’Attore) che non solo non si adeguano alle decisioni della maggioranza ma anzi, non aspettano altro che l’occasione per far cadere il governo dell’ex margheritino Renzi. Come (speriamo di no) potrebbe succedere a settembre quando arriverà in votazione in aula la riforma del Senato.

Ma la cosa che mi fa più sorridere di questo irriducibile gruppetto di parlamentari tutto falce e tordello (il loro massimo, secondo me, lo esprimono ancora nei dibattiti alle feste dell’Unità tra fumi di ragù e salsicce sulla griglia) è che pensano di avere una soluzione ideale per ogni problema.

Loro, Bersani, Cuperlo, Gotor e gli altri, non sono “miglioristi”. Loro pensano convintamente (e questo, diciamo la verità, dovrebbe preoccupare un po’ gli elettori) di essere, come si può dire, dei “miglioratori”.

Se infatti li ascoltate attentamente durante le interviste o leggete qualche loro intervento, il tono è sempre questo: “La legge elettorale? Eh no, così com’è non può andare, dobbiamo migliorarla”. “La modifica del Senato? Occorre cambiarla per migliorarla”. “Il Job act? Dobbiamo modificarlo nell’interesse dei lavoratori”. “Renzi vuol ridurre le tasse? Eh no, bisogna parlarne, c’è bisogno di confrontarsi, perché non è che si possono ridurre a tutti”. E così via all’infinito, su tutto ciò che non sia proposto da qualche pronipotino di Lenin.

La prima cosa che si deduce da tutti i loro ragionamenti è che qualsiasi sia la proposta ”non si può fare così com’è”.

La seconda cosa è che la proposta, il disegno di legge, il decreto, qualunque cosa essa sia, è che deve essere migliorata, ovviamente da loro.

Da tutto questo uno potrebbe dedurre chiaramente che da una parte, diciamo dalla parte del governo, c’è un esercito di incapaci che formula proposte, butta giù documenti, vara leggi e che ovviamente non capisce niente. Dall’altra parte c’è uno sparuto manipolo di parlamentari (i “miglioratori” appunto) che hanno una soluzione buona per ogni problema, in grado di migliorare ogni provvedimento, capaci di trasformare in oro il piombo uscito dalle stanze del governo o del resto del parlamento.

Insomma meno male che per nostra fortuna ci sono i “miglioratori” del Pd (Sergio Staino, icona riconosciuta del Pci, Pds, Ds, Pd ha finalmente detto della minoranza Dem “Non vi sopporta più nessuno”) perché sennò non sapremmo davvero cosa e come fare.

E quindi viene spontaneo un invito: se voi lettori (ma mi ci metto anch’io nel gruppo) avete qualche dubbio, qualche incertezza, qualche titubanza nel prendere una decisione cercate di procurarvi il numero di telefono di qualcuno della minoranza Dem e fatevi dare un consiglio, fatevi togliere dalle ambasce.

Volete dare una svolta alla vostra vita? Telefonate al professor Gotor, volete cambiare casa? Telefonate a Speranza (che forse è in procinto di cambiare partito). Per informazioni sulle barche potreste rivolgervi a D’Alema, volete prendere un nuovo shampoo? Telefonate a Cuperlo. Se invece volete dritte per pettinare le bambole o smacchiare un giaguaro il più indicato per i consigli, per le migliorie, è senz’altro Bersani.

Seguite il consiglio e vedrete che i “miglioratori” della minoranza Dem non vi deluderanno. Vedrete, vi offriranno una buona soluzione per tutto e per tutti. Peccato che in anni e anni  non siano mai riusciti a trovare una buona idea per migliorare l’Italia. Ma questo è un altro discorso che i “miglioratori” si guardano bene dall’affrontare. Meglio far finta di nulla. Non ne parlano neanche tra loro. Impegnati come sono, con le loro trame, a tentare di migliorare le idee del loro segretario, del premier di questa povera Italia piena di gufi e di “miglioratori” il cui unico sogno è che nulla possa cambiare

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