L'Italia sulla luna

Da non credere: una sindaca qualsiasi può dire no a un evento come le Olimpiadi

Non sarò certo io a scrivere ancora sull’apparente insipienza (ma chissà, forse un giorno, forse mai potrebbero stupirci…) dei grillini che guidano il comune di Roma. La mia, sulla sindaca Raggi e sul fatto che lei forse non conosca la parola “gavetta”, l’ho già detta alcuni giorni fa.

Ma in questi giorni mi è rimbalzata prepotentemente alla mente una domanda semplice semplice: può una sindaca come Virginia Raggi, ma anche come qualsiasi altro primo cittadino di qualsiasi altra città, dire no ad un evento come le Olimpiadi? Può una sindaca come la Raggi (ma come qualsiasi altro primo cittadino degli ottomila comuni italiani) opporsi in solitudine a quello che Jovanotti potrebbe definire il più grande spettacolo dopo il big bang? Uno  spettacolo di bellezza, eleganza, forza, stile, lealtà, destrezza ecc ecc  nato in Grecia quasi tremila anni fa e che nel 2024, se tutte le cose girassero in un certo modo, potrebbe approdare a Roma. Con migliaia di atleti in arrivo da tutto il mondo, milioni di turisti che planerebbero in Italia da ogni parte, miliardi di telespettatori ad ammirare le meraviglie della Capitale, un giro d’affari da capogiro.

Lo so bene. Le Olimpiadi comportano spesso pro e contro. Possono essere un successone o un fallimento. Le possono vincere i buoni amministratori o il malaffare.

Ma quello che mi chiedo è proprio questo: può una qualsiasi signora Raggi, come un qualsiasi altro sindaco italiano, decidere da sola che queste Olimpiadi a Roma non devono assolutamente trovare casa? Se sì, se cioè una signora Raggi qualsiasi (come qualsiasi altro signor sindaco) può decidere su un affare del genere vuol dire che anche su queste vicende in Italia c’è un bel problema. Un sindaco, nella sua autonomia (perché, al momento, è a lui che spetta l’ultima parola) può bloccare la possibile partecipazione (ricordiamo che ci sono altre città in corsa per il 2024) della propria città ai Giochi Olimpici e non riuscire in tre mesi a mettere in piedi una giunta al completo? Da ridere... Non dovrebbe essere il governo (o qualche altra istituzione) a decidere su una cosa così importante?

Personalmente, comunque, sarei felice se la signora Raggi decidesse per il no perché Firenze (o meglio tutte le città della Toscana dove sarebbero distribuite le varie discipline, così come prospettato dal presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani) potrebbe presentare la propria candidatura.

Questo sì che sarebbe un evento e questo sì che sarebbe un bel riconoscimento per un’illuminazione di Giordano Goggioli, grandissimo giornalista de “La Nazione”, che per tirare su il morale dei fiorentini subito dopo la disastrosa alluvione del 1966, lanciò l’idea clamorosa di candidare Firenze alle Olimpiadi del 1976. La candidatura non andò avanti per mille motivi (politici). Ma sul momento suscitò entusiasmo. Se Roma rinuncerà potrebbe essere la volta buona per Firenze e per la Toscana.

comments powered by Disqus