Referendum, perché mai i giovani dovrebbero stare con D’Alema, Brunetta o Grillo?
Gli deve essere presa proprio male a Massimo D’Alema, ex protagonista della vita politica italiana, ex aspirante ministro degli esteri dell’Europa (poltrona che Renzi non gli ha concesso) ed ora imperterrito e velenoso interprete del no al referendum costituzionale in programma il 4 dicembre.
Pochi giorni fa era ad illustrare le ragioni del suo atteggiamento alla Normale di Pisa (scuola superiore dove non è riuscito a laurearsi) e, subito dopo la conferenza, si affrettò a far sapere urbi et orbi che gli studenti della Normale avrebbero votato no contro le riforme di Renzi e del suo governo.
Una dichiarazione sorprendente seguita a ruota dalla decisa smentita degli studenti della Scuola che escludevano di essersi mai espressi come era stato riportato da D’Alema. Smentita accompagnata poche ore fa anche da una dichiarazione del direttore della Scuola, il professor Vincenzo Barone, che ha escluso che si sia svolta fra gli studenti all’interno dell’istituto una conta sul sì e sul no ed ha accusato neanche tanto velatamente l’ex lider Maximo di aver voluto strumentalizzare il nome della scuola.
Ma evidentemente tutto questo a D’Alema non è bastato. Così domenica dalla Annunziata su Raitre si è detto sicuro che i giovani si esprimeranno per il no perché sono tutti o quasi grillini, e il M5S è sulle posizioni del rifiuto.
Ora, a parte il fatto che è da ridere che D’Alema faccia il tifo per i giovani Cinque Stelle, a parte il fatto che è tutto da verificare che i giovani siano tutti schierati con Grillo, Di Maio e Di Battista, sarebbe davvero interessante sapere da questi giovani se siano proprio convinti di votare no per poi ritrovare ancora sulla giostra della politica italiana personaggi come appunto D’Alema o come quelli che l’altro giorno a Roma, in un incontro per promuovere il no, facevano da corona al guru della minoranza dem.
Gira su Facebook un’immagine inquietante relativa a quella riunione: un fotomontaggio in bianco e nero che sembra uscito dagli archivi di qualche servizio segreto degli anni Cinquanta. Al centro s’illumina il volto beffardo di D’Alema che, cavalcando il no sta cercando la sua rivincita nei confronti di Renzi. Tutte intorno a lui ecco le facce di altri personaggi da Jurassic Park della politica: Gianfranco Fini, Paolo Cirino Pomicino, Giorgio La Malfa, Lamberto Dini, Renato Brunetta e altri che non sto a raccontare. Gente che ha avuto il potere e ora non ce l’ha più, gente che il potere non l’ha mai avuto, gente che, nonostante l’età e le prove davvero non convincenti offerte in passato, sogna di tornare in primo piano mandando a casa Renzi.
Mi chiedo solo, osservando quel geniale fotomontaggio (complimenti a chi lo ha realizzato) chi possa ancora pensare di affidarsi a gente che rappresenta solo il passato. Un passato condito di errori, rancori, invidie, voglia di rivalsa. Mi chiedo quali e quanti giovani possano affidare le loro sorti a personaggi come D’Alema, Bersani, Dini, Fini, La Malfa. Tutte figurine che col loro operato hanno fattivamente contribuito a portare l’Italia nella palude in cui si trova tuttora. E che dire degli inconcludenti grillini che a Roma non sono capaci neppure di fare una giunta comunale?
E già che siamo in tema giovani vorrei aggiungere anche un’altra cosa. A parte il fatto (essendo io un sostenitore del Sì, essendo assolutamente convinto che l’Italia abbia bisogno di un profondo rinnovamento) che sono felice che a portare avanti le ragioni del no sia D’Alema perché riscuote a livello nazionale tante di quelle simpatie che tutte le volte che interviene, il fronte del Sì guadagna consensi per reazione, mi piacerebbe sapere che aria tira dalle parti della minoranza dem e della sinistra radicale in generale.
Possibile che gente giovane e aitante come Speranza e altri della minoranza, come Fassina o come Civati fuoriusciti dal Pd siano felici di vedersi rappresentare sempre da D’Alema, da Bersani, da Cuperlo o dall’icona professor Zagrebelsky stracciato in un confronto televisivo dallo studente Renzi? Possibile che non abbiano nulla da dire al riguardo? Se va bene a loro che a rappresentarli siano D’Alema e i soliti noti, figuriamoci a chi fa il tifo per il Sì.