D’Alema, il profeta del No che, data l’età, potrebbe votare Sì
Forza D’Alema, avanti così, che il “nemico” ascolta e avanza. E’ chiaro a tutti infatti che più l’ex lìder Massimo esterna in favore del no al referendum, più i fautori del Sì aumentano. Secondo vari sondaggi no e sì sono praticamente appaiati nelle intenzioni di voto degli italiani che saranno chiamati ad esprimersi sulle riforme del governo Renzi. Ancora qualche bella uscita dello studioso D’Alema e il Sì potrebbe prepotentemente passare in vantaggio.
Proprio pochi giorni fa, secondo quanto riporta sul Corriere della Sera Francesco Verderami (giornalista sempre super informato), Stefano Parisi, il futuro di Forza Italia, avrebbe riferito a Berlusconi di essere stato contattato telefonicamente da D’Alema. “Mi dava del lei… Mi ha chiesto di dirti di non andare dietro le fregnacce di Renzi. Che devi mobilitare i tuoi elettori perché vadano tutti a votare no al referendum”.
Ripeto, Verderami è sempre una garanzia. Ed appare allora davvero inquietante che D’Alema si attacchi al cellulare per sollecitare, tramite Parisi, il no di Berlusconi. Mi piacerebbe davvero sapere cosa ne pensano i sempre meno orfani del consenso dalemiano sparsi per la penisola.
Uno scivolone? Certo. Uno scivolone clamoroso che magari non doveva andare a finire sui giornali? Certo. Ma sui giornali c’è arrivato.
Ma che D’Alema sia un po’ in affanno lo dimostra giorno dopo giorno. Perché uno scivolone ancora più grosso l’ha fatto poche ore fa sulla vicenda anziani. I quali, secondo l’ex segretario del Pd (che così si è espresso in un dibattito pubblico) sarebbero quelli più convinti a votare Sì al referendum in quanto non riuscirebbero a capire fino in fondo i contenuti della riforma che deve essere approvata.
Insomma gli anziani, essendo forse un po’ “rinco” (anche se D’Alema non ha certo usato questa espressione) metterebbero sulla casella i loro Sì perché poverini non ci arrivano proprio a capire.
Poche ore dopo l’infelice uscita, l’ex presidente del consiglio ha tentato di rimediare assicurando che con le sue parole non voleva certo offendere gli anziani. Troppo tardi però, perché il tam tam sul web era già in pieno movimento. Raggiungendo il massimo dei consensi con la pubblicazione di una tabellina di tutti i personaggi di una certa età che si sono già espressi per il no e che appoggiano D’Alema nel suo disegno di stoppare Renzi. E allora vai col tango, coi nomi, con l’età e col nuovo che avanza: Berlusconi 80, Monti 73, Pomicino 73, Dini 85, Rodotà 83, Zagrebelsky 73, Smuraglia 93, Bersani 65, Fini 64, Brunetta 66, La Russa 69, Razzi 68, Grillo 68. Roba da non credere. Il più giovane del gruppo è Gasparri che si ferma a 60. Ovviamente c’è anche l’età di D’Alema: 67. Il che potrebbe voler dire, stando al ragionamento dell’ex leader della sinistra, che anche lui pur predicando per il no alla fine potrebbe votare Sì.
Scherzi a parte, vista l’allegra (?) compagnia che l’affianca, quando D’Alema si è espresso come si è detto sulle intenzioni di voto degli anziani, voleva forse dire che gli anziani “comuni”, quelli che a torto vengono spesso considerati un po’ “rinco” (espressione mia non di D’Alema) che non capiscono a fondo, voteranno sì. Quelli invece che fanno parte della Casta, quelli che pur anziani (e anche un po’ “rinco”, diciamolo) capiscono fin troppo bene come vanno le cose, quelli che sanno perfettamente che per loro è meglio che non cambi niente, ebbene saranno proprio loro (anche se anziani) a dar lustro al no.
Anziano o non anziano, sono fermamente convinto che D’Alema abbia bisogno di qualche turno di riposo. Sono altrettanto convinto che anziani, meno anziani, giovani e meno giovani faranno bene il 4 dicembre a votare Sì per concedere una meritata (?) pensione a tante figurine della nostra trapassata politica.