L'Italia sulla luna

Bersani, Trump e la mucca che bussa

Anche Pierluigi Bersani, leader (insieme a D’Alema, diciamolo, sennò potrebbe arrabbiarsi) della minoranza dem, quello che osteggia il segretario Renzi da quando gli ha sfilato il Pd di tasca, quello che non perde occasione per criticare ogni decisione del presidente del Consiglio, quello che, contrariamente alle indicazioni del partito di cui fa ancora parte, è un pervicace sostenitore del No alle riforme (che pure ha votato in parlamento) che saranno sottoposte a referendum il 4 dicembre, ha tentato di spiegare la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane. Lo ha fatto con un post pubblicato sul suo profilo facebook. Post che di seguito pubblichiamo integralmente.

Ecco quanto scrive Bersani:

“Il voto americano parla anche di noi. Nel mondo ripiega la globalizzazione. Si affacciano protezionismi e pensieri aggressivi verso le persone e le merci di fuori. Gli establishment interpretano la fase precedente, in via di superamento. Ovunque, anche in Europa, c’è una nuova destra in formazione. Non è una destra liberista, è una destra della protezione. Se vogliamo impedire che vinca ovunque dobbiamo attrezzare una sinistra larga che abbandoni le retoriche blairiane delle opportunità, delle flessibilità, delle eccellenze e scelga la strada della protezione sulla base dei propri valori di uguaglianza. Mettendo tutti e due i piedi fuori dagli establishment e dentro le periferie sociali, rilanciando i diritti del lavoro e le battaglie di uguaglianza, difendendo i principi di base del welfare universalistico secondo i quali davanti a bisogni fondamentali non ci può essere né povero né ricco. Non c’è da perdere tempo. Per dirla in bersanese: la mucca nel corridoio sta bussando alla porta”.

Tutto chiaro? Tutto comprensibile? Tutto facilmente assimilabile dall’elettore medio italiano? Ecco perché io sono per il pensionamento di certi personaggi convinti che più si parla in maniera oscura più la gente, pur senza capire, applaude. Ecco perché sono dell’opinione che certi personaggi siano ormai fuori tempo e debbano godersi un meritato riposo. Ecco perché spero che gli italiani il 4 dicembre votino in massa per il Sì.

 

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