L'Italia sulla luna

Hillary punita dalle donne e dai “veri uomini” del Midwest

E ancora oggi tutti a chiedersi perché. Già, perché Donald Trump ha battuto Hillary Clinton ed è diventato il 45° presidente degli Stati Uniti? Come ha fatto il miliardario newyorchese a imporsi sovvertendo ogni pronostico, ogni sondaggio, ogni speranza di tutti i moderati non solo americani?

La risposta più gettonata a queste domande è che Donald Trump è riuscito ad intercettare il voto dell’America rurale e dei colletti blu, cioè di tutta quella working class che, per la crisi che si fa sentire parecchio anche là (anche se ora gli Usa sono in grande ripresa) ha perso il lavoro e vive in situazioni davvero precarie (c’è da tenere presente che il povero in America è molto più povero che in Italia).

E tutto questo è senz’altro vero. Quando le persone sono in crisi profonda è più facile che si facciano trasportare dal primo che promette anche cose che non potrà mai realizzare.

Ma secondo me ci sono anche altri fattori che hanno determinato la vittoria a sorpresa del candidato repubblicano. E si parte sempre dalla netta e fisiologica spaccatura che c’è negli Stati Uniti. Una cosa sono gli stati che si affacciano sugli oceani come quello di New York, il Massachusetts, la Virginia, la Pennsylvania, o, dall’altra parte, la California. Stati con le loro belle città come New York, Boston, Philadelphia, Washington, San Francisco, Los Angeles. Stati e città, questi, popolati  da bella gente, istruita, aperta ad ogni forma di convivenza sociale e ad ogni forma di famiglia.

Un’altra cosa sono gli stati che stanno in mezzo, quella sterminata distesa denominata Middle West e Far West. Eh, qui le cose sono nettamente diverse da New York e da San Francisco. Qui le aperture sono molto più limitate, qui le famiglie sono ancora intese nel senso tradizionale, qui si lavorano ancora i campi, si pensa all’agricoltura, all’allevamento, le lauree sono ancora una dura conquista. E, devo aggiungere, che non si può dire di conoscere veramente gli Stati Uniti se non si è mai dormito almeno una notte a Sioux City, a Cody, a Rapid City, a Salt Lake City  o in qualche altra località del genere.

Da queste parti l’uomo è ancora uomo e la donna è ancora donna. Come direbbe Benigni nel comico incontro alla casa del popolo di Vergaio: “Pole la donna permettisi di pareggiare coll’omo? No, dibattito chiuso”.

Ed è così in gran parte del Midwest e del Far West. Eh sì da queste parti ci si esalta per i rodei, per come si doma un cavallo o si lega un vitello, per quanto tempo si resta in groppa ad un toro. Ci si esalta per il football americano dove giganti neri e bianchi si sfracellano ad ogni scontro, ci si sfida a chi beve di più e ci si eccita al pensiero di andare a caccia di animali anche grossi. Si lavora davvero duramente e ci si confronta ogni giorno con la natura per niente tranquilla. Si applaudono i film di Clint Eastwood e di Sylvester Stallone e si ignorano quelli di Woody Allen. Un mondo distante anni luce da "Sex and the city".

E allora secondo voi, i maschi ancora “veri” di questi Stati avrebbero forse accettato di essere rappresentati alla Casa Bianca da una donna? Una donna che avrebbe dovuto essere anche il capo delle Forze Armate? Non scherziamo. Ecco perché allora tutti gli stati di mezzo hanno votato compatti per Trump. Se poi Trump oltre a questi stati di mezzo, dove ci sono quei “veri uomini" pronti a condividere con lui le battute sessiste più spinte, riesce a conquistare anche qualche stato della costa il gioco è fatto.

Ma secondo me c’è anche un altro motivo che ha fatto perdere le elezioni alla Clinton. Il fatto che lei donna è stata tradita proprio dal voto delle donne. Se tutte le donne si fossero immedesimate in lei, se tutte le donne si fossero impegnate nella sua battaglia per arrivare, prima donna nella storia, alla Casa Bianca come presidente, se tutte le donne avessero condiviso la sua riprovazione per i comportamenti verso le “pupe” tenuto da Trump nel corso degli anni (uno dei cavalli di battaglia nella campagna elettorale della candidata democratica) il risultato sarebbe stato scontato.

Invece le donne del Midwest e non solo, abituate ancora a fare le donne, a lavorare sì ma anche a fare e allevare figli e a mandare avanti la casa, sempre un passo indietro rispetto al marito, abituate a ricoprire un ruolo attribuito loro dalla società finora così organizzata, non l’hanno seguita su questa strada. Abituate come sono al loro stato e alle debolezze dei loro uomini.

E poi, diciamola tutta, chi sono i peggiori nemici delle donne di successo, se non altre donne?   

Immaginatevi che su cinquantasei governatori (fra stati e distretti) degli Stati Uniti solo sette sono donne. Poteva Hillary Clinton diventare la prima presidente donna degli Stati Uniti? Impresa quasi impossibile. E così è stato.

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