Nel 1946 gli italiani scelsero il futuro. Noi avremo lo stesso coraggio?
Settant’anni dopo siamo ancora a decidere fra passato e futuro.
Il 2 giugno del 1946 24 milioni di italiani (per la prima volta poterono esprimersi anche le donne) vennero chiamati a decidere sullo storico referendum che prevedeva la scelta fra Monarchia e Repubblica.
Il 4 dicembre del 2016, cioè fra poche ore, oltre 50 milioni di italiani saranno chiamati ad esprimersi fra chi vuole le riforme costituzionali proposte (e approvate in parlamento) da Matteo Renzi e chi invece vuole respingerle, lasciando tutto così com’è.
Il 2 giugno del 1946 gli italiani, con alle spalle le macerie dei bombardamenti degli alleati e le rovine create dai nazisti in ritirata, decisero di seppellire la Monarchia e di affidarsi alla Repubblica, una forma di governo fino ad allora sconosciuta al nostro Paese.
Il 4 dicembre del 2016 gli italiani, con alle spalle le macerie create da una democrazia imperfetta che in settant’anni ha prodotto quasi un governo all’anno, con l’impossibilità di governare compiutamente, saranno chiamati a decidere fra rinnovamento (Sì) e immobilismo (No).
Il 2 giugno del 1946 gli italiani decisero, senza paura, di scegliere il futuro offerto dalla Repubblica e di mettere da parte un passato oscuro.
Il 4 dicembre del 2016, gli italiani chiamati al referendum avranno lo stesso coraggio dei nostri nonni e bisnonni? Avremo anche noi lo stesso desiderio di scegliere il futuro e chiudere con un passato travagliato, fatto di tragedie, inciuci, scandali e corruzioni varie? Me lo auguro.
La strada per il futuro passa da un Sì.