Il sogno all’indietro del governatore Rossi: il Pd che torna Pci
Eh sì, la maggioranza degli italiani ha proprio voglia di andare a sinistra col postcomunista Rossi…
E’ il primo, ironico, pensiero che mi è venuto in mente appena letta l’intervista al governatore della Toscana Enrico Rossi, fatta dalla brava Ilaria Bonuccelli sul Tirreno.
Un’intervista nata ovviamente sulla scia del sondaggio fatto da Ipr Marketing e pubblicato da Il Sole 24 Ore sul gradimento degli elettori nei confronti del politici di casa nostra, nella fattispecie sindaci e presidenti di Regione. Sondaggio dal quale risulta che il sindaco più amato d’Italia è la pentastellata Chiara Appendino di Torino, davanti a Dario Nardella (centrosinistra) di Firenze e a Federico Pizzarotti (indipendente, ex M5S) di Parma. Fra i governatori guida la classifica Luca Zaia (centrodestra) del Veneto davanti ad Enrico Rossi (centrosinistra) della Toscana e a Roberto Maroni (centrodestra) della Lombardia.
Ora devo premettere che (come ho confessato più volte) non ho mai creduto alla veridicità dei sondaggi. Non per incapacità dei sondaggisti, intendiamoci bene, che cercano di fare il loro lavoro nel migliore dei modi, ma per la tendenza di molti italiani o a non dire la verità (basta vedere cosa succede in occasione di sondaggi ed exit poll delle elezioni) o sfilarsi dall’argomento prima possibile, rispondendo con il primo nome che viene in mente.
Prendiamo ad esempio i dati di ieri: come fa Chiara Appendino ad essere prima non avendo mai dato finora grande prova delle sue capacità ed essere secondo Nardella che ha sempre presentato Firenze in grande forma, pronta per tanti e importanti eventi anche istituzionali? Come fa, tra i governatori, ad essere secondo Enrico Rossi che in anni e anni di guida della Regione ha solo brillato (a parer mio) per le sue “distrazioni” relative ai problemi del territorio e, di recente, per l’intenzione di candidarsi alla guida del Pd in contrapposizione a Matteo Renzi?
Candidatura che ribadisce, anche nell’intervista alla Bonuccelli, di voler portare avanti con determinazione perché ha detto “non siamo in tempi in cui si vince stando al centro”. E aggiunge facendo riferimento ai risultati del sondaggio: “Per gli elettori i governatori più graditi sono due politici estremamente caratterizzati: da una parte Zaia ex democristiano di destra, dall’altra parte io ex comunista democratico di sinistra”. Concludendo il ragionamento con un perentorio “oggi non si vince guardando al centro, perciò il Pd non ha bisogno di tenere il partito in un’area di centro: deve spostarlo a sinistra. E io sono l’uomo giusto per spostarlo a sinistra”.
Come dire, insomma, caro Bersani, caro Cuperlo, caro Speranza, caro Emiliano, caro Pisapia, caro Fassina, caro Civati, caro Vendola, scansatevi un po’ che arrivo io, vero postcomunista (post?) in grado di riportare il partito in quella zona tanto cara ai vecchi compagni del Pci.
Ma sarà proprio così, ma davvero gli italiani vogliono tornare a farsi imbambolare da un’idea che non condividono più nemmeno in Cina o a Cuba?
Tempo al tempo e lasciamo ad ognuno le proprie illusioni.
Già che ci siamo però diamo un’occhiata ad un altro sondaggio. E’ quello fatto un mese fa da Scenari Politici per l’Huffington Post tra una campione di elettori democratici. La domanda era: “Secondo lei chi è il candidato più credibile da opporre a Matteo Renzi come segretario del Pd?”. Il più votato è risultato Enrico Rossi. Che però si è fermato al 14,8%. Un po’ poco per vincere il futuro congresso e spostare il baricentro del Pd.
Qualcuno dirà: non puoi credere a questo sondaggio e non a quello del “Sole”. Verissimo. Infatti credo ancora, senza tanti sondaggi in mezzo, che il Pd debba trovare i voti tra i moderati di tutti gli schieramenti e che l’unico che possa realizzare questo progetto sia Matteo Renzi.