L'Italia sulla luna

La paura nella vita reale: ecco perché serve la legge sulla legittima difesa

Non ho mai letto tante sciocchezze (espresse anche da eminenti figurine della sinistra rosso antico) come in queste ore a proposito della legge sulla legittima difesa. Allora, alle tante sciocchezze doc, voglio aggiungere anche le mie.

La legge che dopo essere stata approvata alla Camera passerà al Senato dove certamente verrà corretta soprattutto per quanto riguarda l’aspetto giorno /notte, un passaggio ridicolizzato anche in maniera strumentale da vari media (riguarda il lasso di tempo in cui l’aggredito può replicare in maniera adeguata all’aggressore) non è una chiamata alle armi.

Non si tratta, come ho sentito dire da tanti ipocriti  cattobuonisti, di un’apertura al Far West. Non è (e non c’era da dubitarne) una libertà di sparare a chiunque e dovunque. Non è un invito ad andare a comprarsi un kalashnikov o un carro armato da tenere in giardino.

La legge sulla legittima difesa, a quanto mi risulta (e guardiamo poi la stesura finale) sarà una legge come tutte le altre: una legge cioè che permette a chi lo voglia di difendersi in modo adeguato da aggressioni e violenze portate a compimento dai delinquenti che popolano le amate sponde. E che tutelerà (quello che non succede oggi) chi decida di difendersi in maniera adeguata all’offesa.

Una legge come tutte le altre, come la legge sul divorzio, come quella sull’aborto:  quelle leggi che nel passato hanno spaccato il Paese. Leggi che hanno permesso di divorziare a chi voleva divorziare, di abortire a chi aveva deciso di interrompere la gravidanza.

Dov'è lo scandalo se ad un cittadino viene offerto un diritto in più? Il diritto di ricorrere al divorzio (quello che secondo alcuni politici del tempo era il cancro della società), quello di ricorrere all’aborto e ora appunto quello di potersi difendere in casa propria da assalti armati spesso disumani. Chi lo vorrà fare si difenderà con gli strumenti che la legge gli metterà a disposizione, chi non lo vorrà fare continuerà a comportarsi come più gli aggrada.

Milioni di cittadini chiedono questa legge sulla legittima difesa: gliela vogliamo negare in ossequio a quale principio? Non mi si venga a dire “etico”, perché non sono etiche neppure le rapine, le aggressioni, le violenze, gli stupri e tutti gli altri comportamenti che infrangono le leggi.

Vorrei aggiungere anche questo. Che spesso gli avversari di certe leggi, ed ora si parla di quella della legittima difesa, è gente che spesso è estranea al paese reale: che vive nel centro delle città, in periferie bene, in condomini bene e via dicendo. Un po’ come quelli di una volta che erano contro il divorzio e poi avevano l’amante nascosta; un po’ come quelli che erano contro la legalizzazione dell’aborto e poi mandavano moglie o amante ad abortire in Svizzera.

Ma se uno di questi obiettori, di questi avversari ogni tanto prendesse un treno (magari a spese proprie non dello Stato) attraversasse l’Italia in lungo e in largo e soprattutto “osservasse”, si renderebbe conto di quanti italiani vivono fuori dai centri abitati, in villette isolate, in casette non lussuose vicine a boschi o in luoghi non frequentati, in campagne desolate. Ebbene, io penso che se tanti benpensanti si trovassero a passare qualche notte in uno di questi luoghi lontani da Trastevere o dai Parioli o da via Manzoni forse prima a poi deciderebbero anche loro di tenere qualcosa in casa per difendersi da eventuali attacchi.

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