L'Italia sulla luna

Il Premio Viareggio, con Mdp, si tinge di rosso antico

L’ottantottesima edizione del Premio Viareggio, fondato nel 1929 da Leonida Répaci, è stata presentata due giorni fa a Roma in un’aula del Senato. Quella di quest’anno sarà contraddistinta dalla celebrazione del settantesimo anniversario dell’edizione (1947) in cui il premio venne assegnato postumo, ad Antonio Gramsci, per le sue “Lettere dal carcere”, scritte durante gli otto anni trascorsi nelle prigioni del regime fascista. Gramsci morì nel 1937, pochi anni dopo la liberazione, in seguito agli stenti subiti durante la detenzione.  

Dopo la notizia, certamente di grande interesse, la curiosità.

A presentare l’evento che avrà il suo culmine il 27 agosto a Viareggio con la proclamazione dei vincitori dei vari settori, insieme alla presidente del premio Simona Costa, c’erano il senatore di Mdp Miguel Gotor, la senatrice di Mdp Manuela Granaiola, il sindaco Mdp di Viareggio Del Ghingaro, fedele scudiero di Enrico Rossi, governatore della Toscana, scissionista, passato dal Pd all’Mdp, che ha nella testata del suo profilo facebook proprio una foto di Antonio Gramsci.

Gramsci è un personaggio, un intellettuale antifascista, che appartiene a tutti. Non si può pensare che sul suo nome vogliano mettere il cappello quelli di Mdp. Così come non si può pensare che il premio Viareggio si ritrovi sotto la tutela di un movimento color rosso antico.  

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