Gli unici, veri “divisivi”? D’Alema e i suoi compagnucci
“Non ci può essere spazio nella nostra famiglia per forze politiche che minano l’unità del nostro movimento”.
(Parole di Sergej Stanishev, presidente del Partito socialista europeo quando, nel marzo scorso, chiuse la porta del Pse all’Mdp, il partito degli scissionisti D’Alema, Bersani, Speranza, Rossi).
“D’Alema ha supportato la scissione del suo partito ed è una figura chiave nella creazione di un nuovo movimento politico che competerà contro il Pd”.
(Parole come pietre con le quali, pochi giorni fa, con 22 voti contro 15, la maggioranza della Feps, l’organizzazione che riunisce le fondazioni socialiste europee dal 2010, ha disarcionato D’Alema dalla presidenza che deteneva da sette anni).
Ecco, sarebbe bene che tutti i compagnucci che oggi parteciperanno alla manifestazione rosso antico indetta da Pisapia a Roma, tenessero bene a mente queste parole quando, sventolando il sostantivo “unità”, si eserciteranno nel tiro al bersaglio contro Renzi e lo accuseranno di essere un personaggio “divisivo”.
Sembra che i socialisti europei rispetto ai sinistri-sinistri di casa nostra, abbiano le idee molto più chiare su chi è “divisivo” e chi no. Ma forse le figurine di casa nostra non se ne rendono conto perché hanno le menti ancora annebbiate dall’utopia marxista e sognano ancora la dittatura del proletariato.