L'Italia sulla luna

Caro Villaggio, grazie per quella rivoluzionaria “cagata pazzesca”

“Una cagata pazzesca”. Ecco, io vorrei ringraziare Paolo Villaggio (scomparso ieri a 84 anni) certo per tutte le risate che ci ha concesso col suo grandissimo talento ma soprattutto per quella frase riferita al film di Ejzenstejn “La corazzata Potenkin”. Una frase rivoluzionaria, potentissima, una specie di missile tirato sul Muro di Berlino che ancora divideva la Germania.

Si era nel ‘76 (film “Tragico Fantozzi n.2”, diretto dal sottovalutato Luciano Salce) e il Pci era nel suo splendore. Presidente Luigi Longo, segretario Enrico Berlinguer. Le Brigate Rosse imperversavano e di lì a poco il partito di Berlinguer avrebbe tentato l’avventura governativa se fosse andato in porto il compromesso storico pensato dal leader democristiano Aldo Moro.

Quella “cagata pazzesca”, scagliata dal ragionier Fantozzi dopo aver occupato il palco di un cinema dove appunto si proiettava il film russo in contemporanea con una partita di calcio dell’Italia, fu un urlo liberatorio, una rivolta contro l’ipocrita cultura di sinistra che aveva tenuto fino ad allora il pallino in mano senza essere mai disturbata.

La “Corazzata Potenkin”, film muto di quasi un’ora e mezzo sull’ammutinamento dell’equipaggio della nave da guerra e la strage di Odessa portata a termine dai cosacchi dello Zar (fatti che poi avrebbero portato alla rivoluzione russa del 1905)  fin dagli albori di cineforum e associazioni culturali varie doveva piacere per forza. Doveva entrare obbligatoriamente nel bagaglio dei tuoi interessi primari. Per il soggetto, la simbologia, i messaggi doveva piacere senza discutere. Ed erano quasi obbligatori gli applausi al termine del dibattito che ovviamente seguiva la proiezione.

Un incubo. E se qualcuno non proprio di sinistra e non iscritto alla Fgci si faceva venire in mente di dire sì ma,  un po’ lungo, un po’ pesante, un po’ palloso, minimo si beccava di fascista, anche se i suoi interessi erano più indirizzati verso la Dc o verso i liberali.

Tant’è. Quell’urlo liberatorio, fatto oltretutto non da un attore disimpegnato ma da un personaggio che aveva sempre professato la sua appartenenza alla sinistra, aprì una breccia nel muro della cultura imperante come una cannonata nelle mura di Porta Pia.

Dopo la dichiarazione di intenti di Villaggio, si poteva finalmente cominciare a dire, con buona pace di tanti critici  militanti e ortodossi, che nella cinematografia che veniva dall’Est c’erano certamente cose buone ma anche tanti film insopportabili.

E allora grazie caro Paolo Villaggio per averci liberato da quell’obbligo di apprezzamento. Ma anche per il fatto che poi abbiamo potuto rivedere la “Corazzata Potenkin” senza condizionamenti, a mente libera.

Mi auguro che anche di questi tempi ci sia qualcuno che abbia lo stesso tuo coraggio per denunciare cose inenarrabili, personaggi che possano denunciare “cagate pazzesche”. Senza conformismo. Anche se devo dire che ora i social, spesso ingiustamente vituperati, aiutano molto.

 

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