“Le pensioni non si toccano”, parola di Premier e di boy scout. Fidiamoci
E finalmente Renzi si decise a mettere un punto fermo sulla vicenda pensioni. Lo ha fatto ieri sera in un’intervista al Tg5: “Non ci saranno nuove tasse, anzi, come abbiamo fatto con gli 80 euro, cercheremo di farlo per altre fasce. Ma va ridotta ulteriormente la spesa visto che si spendono 800 miliardi e sono troppi. Quindi ipotesi di tasse sulle pensioni o altro sono chiacchiere di agosto”.
Parole (dopo i tweet ferragostani) chiare e che non lasciano dubbi: le pensioni non si toccano. Parola di premier e di boy scout. E noi ci fidiamo.
Ma sulla vicenda innescata nei giorni scorsi dal ministro del lavoro Poletti che nel mirino dei tagli voleva mettere non solo le pensioni d’oro, ma anche quelle d’argento, di bronzo e perfino di latta, abbassando la famosa “asticella” dell’obbiettivo da colpire, con una lunga e interessante intervista a “Repubblica” è intervenuto anche il sottosegretario di Palazzo Chigi, nonché braccio destro di Renzi, Graziano Delrio.
Ebbene, rispondendo alla domanda di Francesco Bei se ci sarà o no un prelievo sulle pensioni, Delrio ha risposto perentoriamente: “A Palazzo Chigi non abbiamo nessuna proposta in questo senso. E siccome decide Palazzo Chigi, cioè Renzi, escludo in maniera categorica che ci saranno interventi sulle pensioni”.
Delrio, nell’intervista che vi invitiamo ad andare a leggere per intero su sito di “Repubblica”, parlando anche dell’ipotesi di un ricorso ad una tassa patrimoniale fatta circolare in questi giorni, ha tenuto a precisare che, nonostante l’inclemenza del tempo di questo periodo “qualcuno deve aver comunque preso un colpo di sole”.
Bene i pensionati d’oro, d’argento, di bronzo e di latta possono tirare un sospiro di sollievo, almeno per un po’ (perché in Italia non c’è mai niente di sicuro) possono stare tranquilli e continuare, con i loro assegni mensili, a fungere da ammortizzatori sociali per dare una mano a figli, nipoti o altri parenti in difficoltà data la crisi che imperversa.
Resta da individuare semmai chi sono quelli che, come ha detto il sottosegretario Delrio, hanno preso un colpo di sole e che con le loro parole hanno procurato un vero e proprio allarme sociale. Un allarme che, fra interviste, dibattiti televisivi, reazioni politiche, tweet e quant’altro, è andato avanti per una settimana e che, secondo me, ha messo non poco in imbarazzo il governo di Renzi.
Bisognerebbe capire non solo chi sono (e non è certo difficile scoprirlo) ma anche perché lo hanno fatto. Se lo hanno fatto solo perché raggiunti da un colpo di sole come dice Delrio, se lo hanno fatto per voglia di protagonismo, oppure se lo hanno fatto per creare difficoltà ad un governo che se la deve vedere con una realtà non solo italiana fatta di lacrime e sangue.
Detto questo penso che il ministro del Lavoro Poletti, che con la sua intervista al “Corriere” del 17 agosto ha scatenato una vera e propria tempesta politica e sociale, potrebbe anche fare le valigie e tornarsene alle sue adorate Coop.
Oppure, dopo essersi dato una calmata, visto che è il ministro del Lavoro, potrebbe anche cominciare a pensare a come trovare qualcosa da fare a milioni di italiani rimasti da tempo senza occupazione. Questo dovrebbe essere il suo obbiettivo, non quello di andare a colpire i pensionati.