L'Italia sulla luna

Scandalo Volkswagen, questa volta i furbetti del quartierino sono tedeschi

Davvero incredibile la vicenda Volkswagen, davvero da non credere che i massimi dirigenti della casa automobilistica tedesca abbiano escogitato di montare su vetture diesel destinate al mercato Usa (e in Europa?) un software sulle centraline dei motori in grado, solo nel caso di test da parte delle autorità competenti, di abbassare i valori delle emissioni dei gas di scarico. In modo, da aggirare con questo escamotage, la severissima legge americana antinquinamento. Finito il test, i valori delle emissioni tornavano alti come se nulla fosse.

Una vicenda che, dal punto di vista dei costi, fra richiami di centinaia di migliaia di auto per rimetterle a norma, multe, cause, perdite miliardarie in borsa, potrebbe mettere in ginocchio il colosso di Wolfsburg. Ma che, oltretutto, ha lasciato sbigottiti chi ha sempre creduto nell’industria automobilistica tedesca, nei suoi prodotti, nella affidabilità, nella serietà e nella cura impiegate in ogni tipo di vettura.

Insomma il danno maggiore, in questo caso, è stato fatto alla credibilità dell’industria tedesca, all’immagine di una Germania sempre “perfettina” in tutte le situazioni, dallo stato dei conti interni all’accoglienza dei profughi. Immagino quindi quanto imbarazzo possa aver creato alla cancelliera Angela Merkel uno spettacolo così indecoroso messo in scena da una delle maggiori industrie del suo Paese.

Certamente i capi della Volkswagen pagheranno per quanto hanno ordito, saranno rimossi e puniti. Ma di certo ci vorrà parecchio tempo prima che l’immagine dell’industria tedesca possa tornare a risplendere.

Mai godere delle disgrazie altrui. E io certo non sono contento per ciò che è successo. Però, se posso essere sincero, mi rallegra il fatto che in uno scandalo del genere non ci siano implicati italiani. Vi immaginate cosa sarebbe successo se a tentare di imbrogliare gli americani (e forse il mondo intero) fossero stati dei manager di casa nostra? Apriti cielo. I commenti si sarebbero sprecati, le derisioni ugualmente… i soliti italiani spaghetti, mandolino e (ricordate?) P38, i soliti italiani truffaldini, i soliti italiani inaffidabili, i soliti italiani macaroni e pizza, i soliti italiani evasori, i soliti italiani sole e mare, i soliti italiani che pensano di fare i furbi.

Tiriamo un sospiro di sollievo: i furbetti del quartierino questa volta non sono italiani, sono made in Germany.     

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