L'Italia sulla luna

Unioni civili, la Chiesa attacca il parlamento. L’Italia sarà mai un “libero Stato”?

“La piazza fa la piazza, la Chiesa fa la Chiesa e il Parlamento fa il Parlamento. Nessuna piazza può ostacolare il Parlamento”. 

Così intervistata da “Corrierelive” Monica Cirinnà, senatrice Pd, a proposito del disegno di legge sulle unioni civili di cui sarà relatrice in Senato, dove tra pochi giorni (il 28) sarà incardinato il procedimento.

Sarebbe davvero bello se le cose andassero veramente come dice la Cirinnà. Invece spesso piazza, Chiesa e Parlamento si mescolano in un gioco di ruoli che non fanno altro che aumentare la confusione che già c’è. Soprattutto quando in ballo ci sono argomenti non caldi ma addirittura incandescenti come può essere il disegno di legge che vuole regolamentare i diritti delle coppie omosessuali e che prevede nel testo la mitica “stepchild adoption” (chi non sa l’inglese, cioè una gran parte della popolazione italiana, ormai è perduto) che poi sarebbe la possibilità di adottare il figlio naturale del compagno o della compagna.

La piazza (laica, dicono, ma soprattutto cattolica) è pronta a dare battaglia contro il ddl con il “Family day” (che poi sarebbe il giorno della famiglia) in programma a Roma il 30 gennaio, un appuntamento dove si ribadirà che le uniche famiglie che devono essere riconosciute sono quelle formate da un uomo e da una donna. E assolutamente no all’adozione di figli da parte di coppie omosessuali.

Il Parlamento tenterà di fare il Parlamento ma come si può ben capire i partiti che vi sono rappresentati sono più o meno tutti spaccati in maniera trasversale: perché a sinistra c’è anche chi è contro il disegno di legge, così come a destra c’è chi è a favore del provvedimento che, se approvato, avvicinerebbe l’Italia a tanti Paesi dell’Europa che da anni hanno disciplinato la materia.

Quindi, c’è la piazza, c’è il Parlamento e c’è la Chiesa. La quale Chiesa, a quanto pare, non vuol fare solo la Chiesa: ecumenica, aperta a tutti omosessuali o eterosessuali che siano, single, sposati o divorziati che siano, che siano di Forza Italia, leghisti o democratici. Ma che ha deciso ancora una volta di giocare la sua partita politica.

E così puntuale come sempre alla vigilia di grandi cambiamenti epocali per la nostra Repubblica laica (divorzio e aborto, tanto per ricordarne un paio) o anche soltanto alla vigilia di importanti elezioni, ecco che ha fatto conoscere il suo pensiero. Attraverso la voce  del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, la conferenza episcopale italiana, anni fa convinto sponsor del cav. Berlusconi e dei suoi valori. 

Ebbene,  il cardinale Bagnasco ha liquidato così la questione delle unioni civili che saranno all’esame del Senato: “Una grande distrazione da parte del Parlamento rispetto ai veri problemi dell’Italia che sono creare posti di lavoro, dare sicurezza sociale, ristabilire il welfare”. E ancora: “Nelle nostre parrocchie noi vediamo una grandissima coda di disoccupati, inoccupati, di gente disperata che non sa come portare avanti giorno per giorno la propria famiglia. Difronte a questa situazione, tanto accanimento su determinati punti che impegnano il governo e lo mettono in continua fibrillazione mi pare che sia una distrazione grave e irresponsabile”. Bagnasco ha parlato anche del “Family day”: “Un’iniziativa a difesa della famiglia, del sostegno pieno alla famiglia che non può essere uguagliata da nessun’altra istituzione o situazione”.

Eh sì, sarebbe proprio bello se la Chiesa facesse la Chiesa e non si impegnasse in qualcosa di molto lontano dalla sua missione. Chissà quante volte si è distratta la Chiesa, chissà quante volte ha fatto finta di non vedere cose inappropriate che avvenivano davanti ai suoi occhi, chissà in quante occasioni certi servitori della Chiesa si sono comportati in maniera irresponsabile.

Mi vengono in mente gli auspici di tanti anni fa di Cavour (“Libera Chiesa in libero Stato”) e le parole pronunciate di recente da Roberto Benigni intervenuto alla presentazione del libro-intervista di papa Bergoglio “Il nome di Dio è misericordia”. “Papa Francesco - ha detto nell’occasione Benigni – sta tirando la Chiesa con tutte le sue forze. E dove la sta tirando? La sta tirando verso il cristianesimo”. Ci riuscirà? Speriamo.  

 

comments powered by Disqus