Pasqua e l’agnello: viva la sincerità di Renzi
Avrebbe potuto rispondere “No grazie”. Avrebbe potuto rispondere con un (ipocrita) politicamente corretto “Non ci penso nemmeno”. Oppure con un evasivo “Non ci ho ancora pensato”.
Invece Matteo Renzi, alla provocatoria domanda della Gruber (8 e mezzo, La7) se per Pasqua avrebbe mangiato agnello (il riferimento era ovviamente per la ridicola foto in cui Berlusconi allatta un agnellino) ha risposto: “Si mangerò agnello, è una tradizione familiare e mi piace rispettarla”. Aggiungendo poi anche la sua predilezione per una bella bistecca alla fiorentina.
Rispetto per i vegetariani, rispetto per i vegani, ma anche rispetto per i carnivori, ha tenuto a sottolineare Renzi.
Bene. Se Renzi avesse risposto alla domanda della Gruber (sempre un po’ troppo velenosetta quando si trova di fronte l’ex presidente del Consiglio) con un comodo diniego avrebbe tradito se stesso, la parola di boy- scout, le sue convinzioni, la sua famiglia, i suoi conoscenti.
“Sì, per Pasqua mangerò agnello” ha risposto Renzi con grande sincerità, una dote da tempo rarissima nei politici. Quella dote (la sincerità) che fa la differenza.