Da zero a mille e ritorno. Questa è la mia storia nel mondo del fitness. Fino a 48 anni non avevo fatto assolutamente nulla, nessuna attività fisica se non alzarmi dalla sedia del pc o dal divano. Zero punto zero. Poi, dopo la morte improvvisa e devastante di mio fratello, è arrivata la folgorazione: ho iniziato a fare Pilates, prima come semplice allieva, poi ho scalato le vette da insegnante. Ed ho raggiunto, nel corso degli anni, traguardi impensabili, vuoi per la mia veneranda età, vuoi per il mio corpo: prima sono diventata semplice istruttrice di Pilates, poi ho completato tutto il percorso della Fif, la Federazione Italiana Fitness, realizzando una tesi sul Pilates per la menopausa con Donato de Bartolomeo come tutor e diventando così Pilates Master teacher. Non contenta, mi sono anche specializzata nel Pilates per la riabilitazione delle donne operate al seno (Pink ribbon specialist), nel Pilates for Menopause con Il Center for women’s fitness di Carolyne Anthony (unica in Italia). L’ultima sfida poi è stata quella di seguire il corso per insegnante di Seated and standing matwork di Garuda a Londra con James d’Silva, il personal trainer di Madonna, diventando uno dei cinque insegnanti italiani di questa nuova disciplina. Se me lo avessero detto 8 anni fa, avrei riso in faccia al mio interlocutore. Pensavo, dunque, di aver un fisico allenato. Invece a metà dicembre quella che sembrava una banale influenza mi ha messo ko. Peccato che fosse un’orrenda broncopolmonite che non reagiva nè agli antibiotici nè al cortisone con una tosse che non mi dava pace, nè di giorno nè di notte. Ed il mio corpo si è bloccato, accartocciandosi su se stesso. In un solo colpo avevo perso quasi tutta la mia agilità, la mia capacità di esprimermi fisicamente. Un incubo per chi si era abituato ad allenarsi tutti i giorni. All’improvviso tutte le mie fragilità sono tornate a galla: non riuscivo più a fare nulla, non solo gli esercizi più banali, persino stare sdraiata o respirare erano diventati vette da scalare. Un vero incubo. Così, accartocciata su me stessa, ancora una volta, ho capito che nulla è più importante dello stare bene, della nostra salute, fisica e mentale. Banalità, direte voi, ma solo quando si è immobili, con il fisico che non reagisce e con il terrore di non uscire dal tunnel della malattia, si può assaporare la gioia della salute. “Il corpo è il nostro tempio e bisogna curarlo bene”, mi continua a ripetere James D’Silva.  E’ il nostro vero gioiello e spesso lo trascuriamo. Troppo.