La notizia dei giudici milanesi che assolvono Berlusconi è pari quella dell’uomo che morde il cane: ribalta la prassi, confonde la logica e spinge i cuori più arditi verso posizioni estreme ed estremamente inedite. Sì, in effetti è stata piuttosto divertente la lettura dei giornali di ieri. E piuttosto sconcertante è stato constatare la velocità con cui molti di coloro per cui «i giudici hanno sempre ragione» e «le sentenze non si giudicano», ora alludono a giudici politicizzati a una sentenza politica. Hanno salvato Berlusconi per favorire Renzi, è la tesi. Il direttore di Repubblica, Ezio Mauro, ha già individuato la prossima trincea: evitare che ora Berlusconi «sottoponga nuovamente il sistema politico ad un ricatto istituzionale, per scambiare riforme costituzionali con salvacondotti privati». Ben più esplicito il direttore dell’Huffington Post, Lucia Annunziata. «Tanto di cappello al centrodestra», scrive. E perché mai? «Perché «ha sempre detto che i giudici sono politicizzati. Che sia vero? Oppure i giudici sono molto attenti ai climi stagionali, come spiegarsi altrimenti oscillazioni così radicali tra il massimo di una sentenza e la assoluzione?». Analoga la tesi del direttore del manifesto. «Paventa» infatti Ida Dominijanni «che questa assoluzione dia una gossa mano a rilegittimare Silvio Berlusconi come ‘padre costituente’». E a chi giova tutto ciò? A Renzi, sussurrano in coro gli uomini della minoranza Pd. Quelli che attendevano la conferma della condanna a 7 anni per Berluoccni nella consapevolezza che Forza Italia sarebbe implosa e nella speranza che il Movimento 5 stelle ne avrebbe preso il posto come interlocutore della maggioranza sulle riforme. Tutto sbagliato, tutto da rifare. Grillo torna infatti nell’angolo, e ci torna volentieri. Mentre i più lesti del Pd si convertono al nuovo corso. Lestissimo è stato, al solito, il neopresidente del partito, Matteo Orfini. Quell’Orfini che quando Berlusconi fu condannato in primo grado per la vicenda Ruby ne invocò la scomparsa dalla scena politica per aver «umiliato il Paese», ed ora che lo stesso Berlusconi è stato invece assolto si accorge che negli ultimi «vent’anni» la sinistra ha peccato di «giustizialismo» e bene farebbe a riconciliarsi con il «garantismo». Riconciliarsi con se stessi, comunque, mai. Mai e poi mai!