Dall’inizio di luglio, nella guerra ucraina sono state uccise un migliaio di persone; dall’inizio di giugno, nel canale di Sicilia sono affogati mille e seicento extracomunitari. Eppure, la crisi ucraina è in cima alle preoccupazioni della cosiddetta Europa, mentre la mattanza di immigrati occupa l’ultimo posto nella lista delle priorità. Si dirà: ovvio, a differenza di quel che accade nel canale di Sicilia, quel che avviene in Ucraina tocca interessi concreti, sia geopolitici sia energetici. Eppure, viviamo in un’epoca in cui il multiculturalismo è ormai considerato un problema anche nei paesi europei che più ne hanno alimentato il mito. L’Olanda, ad esempio, e il Regno Unito. Sarebbe dunque ‘interesse concreto’ di tutti farsi carico congiuntamente del problema al fine di scoraggiare nei limiti del possibile i flussi migratori. E invece, nulla: si preferisce voltarsi dall’altra parte. Anche la sicurezza delle nazioni, insidiate dal fondamentalismo islamico, sarebbe ‘interesse concreto’ di ogni stato europeo. Invece, pur essendo noto che nel fiume di disperati nuotano verso le nostre capitali anche manipoli di terroristi, niente: l’attenzione è rivolta altrove. Fuor di retorica, il vertice di ieri a Bruxelles tra il ministro dell’Interno italiano Angelino Alfano e il suo omologo europeo Cecilia Malmstroem non ha rappresentato un’inversione di tendenza. L’Europa continua a non considerare l’immigrazione irregolare una priorità, e infatti il Consiglio europeo del 30 non l’ha messa all’ordine del giorno. L’Europa continua a non volersi fare carico collettivamente di un problema che riguarda tutti, e infatti nessuno pensa di modificare il Regolamento di Dublino che attribuisce la responsabilità di accogliere i rifugiati ai paesi di primo ingresso. Regole scritte quando (era il 2003) i flussi migratori registravano ben altra intensità. A dispetto delle richieste di Alfano, inoltre, l’agenzia europea Frontex resta a Varsavia: spostarla a Roma è impensabile. In definitiva, il vertice di ieri si è concluso con la promessa (tutta da verificare) di una maggior collaborazione dei partner europei con l’Italia. Che resta però il solo custode della porta sud d’Europa. Unico vantaggio per il governo Renzi è che, con Frontex Plus, a breve potrà finalmente archiviare Mare Nostrum: missione che (intensificando sia gli esodi, sia le morti) non ha certo brillato per lungimiranza.