Sanremo è sempre Sanremo. Non è cambiato niente. Tutto uguale, nei secoli dei secoli amen. Non importa chi conduca il baraccone, Morandi, Baudo, Clerici o Bonolis. Chi siano le vallette: Ivana-Ivanka, Belen, Canalis o chi per loro. E nemmeno importa chi sia il super ospite: Benigni, Celentano, o qualche star internazionale. Non cambia nulla, tutto statico. Dalle polemiche agli spacchi, dalle farfalle ai tormentoni, il format sarà sempre lo stesso. Puoi anche metterci un ragazzetto in tennis a presentare, ma il copione all’Ariston è sempre ingessato, comunque vada.

Se, però, resta tutto immutato sul palco, lontano dai riflettori qualcosa sta cambiando: il pubblico. Sì, perché al di là del popolo over 60 felice di vedere il ragazzo di Monghidoro in ghingheri, c’è stato tutto un altro popolo, avulso dai ritmi della città dei fiori che, invece, quest’anno ha deciso di partecipare. Mica incollandosi alla tv in modo passivo, ma twittando impressioni, commenti, prese in giro e pagelle istantanee dei cantanti in gara. Insomma, uno spettacolo nello spettacolo capace di generare altro pubblico e altri commenti, e altri fan che, inconsapevolmente, si sono ritrovati per cinque giorni incollati a un hashtag #sanremo forse più forte del programma stesso, visto che da ‘solo’ non diceva granché, proprio per i motivi di cui sopra.

Su twitter, invece, il ritmo era incalzante, divertente, dissacrante. E’ bastato seguire i personaggi giusti online, e pure un Festival della musica italiana, così barocco da far venire il capogiro, si è trasformato in uno show irrinunciabile.

I momenti clou: i tweet della redazione di Famiglia Cristiana mentre Celentano predicava sul palco; quelli delle varie twitstar che appioppavano nomignoli divertenti ai cantanti in gara (Casillo-Bieber, Bertè-Ozzy e via così); gag irripetibili perché, dette così, fuori contesto, non avrebbero lo stesso valore. Insomma, altro che dopofestival. E’ tempo di controfestival. E di un nuovo modo (più intelligente, interattivo e sociale) di fruire della televisione. Scusate se è poco.