‘Che cos’ha lui più di me?’

‘E’ più giovane’.

dal film Alfie di Lewis Gilbert

Un giorno ti svegli, ti guardi allo specchio e ti rendi conto dell’amara verità: il tuo sguardo non è più lo stesso. E lo specchio ti risponde che non sei più tu. Fai finta di niente, raddoppi la quantità di trucco e infili i tuoi piedini di fata in un meraviglioso paio di scarpe, rigorosamente tacco 12. Fai finta di niente. Quello sguardo lì, che non è più lo stesso, lo archivi in un angolo della tua mente e te ne freghi, camminando a testa alta come se niente fosse. Come se il tempo si fosse fermato. Abbracci il tuo compagno e ti sembra di vivere come sempre. E pensi anche che tutto questo durerà per sempre. Nonostante quello sguardo lì, quello riflesso nello specchio, non ti dia pace. Sensazioni. Che ti porti dietro non appena la tua età non è più quell’età. Non appena le tue gambe non sono più quelle gambe. E il tuo sorriso non è più così irresistibile.

Capita. Prima o poi, a tutte (tutti) noi. Puoi essere una top model o un’operaia. Una badante o un’impiegata. Puoi essere bella o brutta, il risultato non cambia: le rughe non risparmiano nessuno. Puoi prenderle con filosofia (vedi alla voce Anna Magnani – ‘non togliermi le rughe, ci ho messo una vita a farmele’ -) ma prima o poi dovrai farci i conti. E’ capitato, pensate, anche a Elle Macpherson liquidata, in un lampo, dal suo compagno (miliardario) per una modella con la metà dei suoi anni. Tra i quasi 50 anni (anche ben portati) dell’ex top model soprannominata ‘The Body’ e i  25 di un’anonima modella colombiana non c’è comunque storia, almeno a quanto raccontano le malelingue sulla fine della relazione della coppia. Lui avrebbe scaricato lei per un solo motivo: l’età. Gli uomini lo fanno (in misura minore, anche le donne). E te lo fanno pesare. Come se le rughe, l’età e la cellulite fossero colpa tua. E tu te le sia meritate.  La giovinezza è un valore, la ‘vecchiaia’ un disvalore. Bisognerebbe ritrattare questa spietata divisione. Per riprenderci in mano la nostra vita. E rimettere quella sensazione lì, quella che ci  minaccia allo specchio, in un angolino nascosto.

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