Ebbene sì, l’ho letto anch’io. Non ho resistito all’effetto emulazione e, soprattutto, lo ammetto, mi sentivo tagliata fuori. Tutte le mie amiche parlavano di quel libro. I giornali sfottevano ed esaltavano quel libro. Nei blog s’insultava l’autrice, E.L. James. Su Facebook ci sono gruppi che venerano il prodotto. E c’è pure un hotel in Gran Bretagna che per rendere felici  i suoi clienti ha sostituito la Bibbia (sì, la Bibbia, avete capito bene) con quel libro. Così, dopo essere stata accerchiata, in spiaggia, da tre ragazze avvinte da ‘Cinquanta sfumature di grigio’ (Mondadori), mi sono arresa. E l’ho acquistato in versione e-book. Fino all’ultimo non ho voluto ammettere il mio conformismo balneare in versione Harmony. Ma poi, si sa, la curiosità è donna e così mi sono lasciata trascinare in questa storiella porno-soft scritta con un linguaggio che manco alle scuole medie. Il risultato? Più che deludente. Peggio di quando iniziai a maledire me stessa per aver ceduto al ‘Codice da Vinci’.

Ma c’è qualcosa in questo libro (gli altri due non li ho letti e non ho intenzione di leggerli) che mi preoccupa particolarmente: la descrizione dell’uomo e della donna. Lui è bellissimo, miliardario e ha una predilizione per le pratiche sadomaso. In sintesi: un dominatore. Lei è ingenua, vergine (prima di incontrare mr Grey) e completamente soggiogata al miliardario, da accettare di diventare la sua sottomessa (senza aver mai fatto sesso prima, va sottolineato). Ma ciò che è peggio, piagnucola spesso, ‘le tremano le ginocchia’ e mitizza il suo ‘padrone’ di continuo, facendo sottintendere insicurezza, sfigataggine e di essere disposta a tutto pur di stare con quel bellimbusto dagli occhi grigi (!). Questa donna, in pratica, è una donna senza spessore, senza intelligenza, completamente in balìa del destino. Una donna da dimenticare, incapace di vivere senza questo mr Grey (notare l’originalità del riferimento al titolo, 50 sfumature di grigio).

E chi ci ha trovato del romanticismo in tutto questo si faccia vedere da un analista. Perché vi avverto: in queste 50 sfumature il romanticismo è forzato, finto, in stile Cenerentola consumista, dove la carozza viene sostituita da un ‘vieni a fare un giro sul mio elicottero’.  Ebbene, se questi due agghiaccianti stereotipi di maschile e femminile (niente a che vedere con il film ‘Secretary’ che con il suo ‘humor nero’ regalava momenti di spassosa ilarità), hanno conquistato il mondo delle donne spiaggiate di tutto il mondo c’è da preoccuparsi. E ci sarà da piangere se gli altri due libri della trilogia emuleranno nelle vendite il primo. Se così sarà, significa che le donne credono ancora nelle favole. Favole senza pathos, commerciali, figlie di un ideale d’amore di plastica condito di erotismo da blockbuster. Le donne vogliono davvero questo?

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