Il #MontiLive su Twitter? Una delusione.  Mica per l’idea (made in Obama) ma per il modo. Allora, intendiamoci, subito: su Twitter non puoi far finta di essere un altro. O almeno non si può fare se sei stato premier e ora sei di nuovo in corsa. Perché la gente che twitta sa chi c’è dall’altra parte. Sa come parla. Che sintassi usa. Che parole utilizza. Insomma, se Monti è noto per l’aplomb, la freddezza, lo humor inglese, il modo di fare da professore… non è che poi su Twitter può cambiare totalmente registro. E twittare con un linguaggio colloquiale manco fosse Bersani. Un esempio? Scrivere “100.007 follower. WOW!!” sa molto di forzatura. Ce lo vedete Monti che mentre parla con la Merkel le dà una pacca sulla spalla dicendole: “Wow che bella giacca hai oggi, Angela”? Potrebbe dirlo Berlusconi, ma non Rigor Montis, pardon Mario Monti.

Parliamo poi degli smile. Vi sembra normale che Monti li utilizzi? Vi sembra in linea con il suo personaggio usare faccine come uno  studentucolo qualunque, lui che è chiamato il Professore? Infine, un’ultima considerazione. Non volendo infierire, pensiamo positivo. Il Prof ha voluto usare Twitter per mostrarsi più vicino ai cittadini. E, per farsi apprezzare anche da semplici navigatori, ha voluto usare un linguaggio più semplice e giovanile. Potrebbe essere una strategia. Ma se così fosse, perché registrarsi come @SenatoreMonti quando @BarackObama non usa la parola presidente? E, soprattutto, perché tra le migliaia di domande (oltre 2mila) ricevute ha risposto solo a giornalisti (tra cui il tg1) e twitstar? A parte il boom di follower (risultato da non buttar via: 5mila in due ore), si può far di meglio. Anche nei contenuti. Leggetevi le risposte di Monti: c’è qualche tweet che vale un titolo? Del resto, ha visto giusto il Prof: questa volta il titolo è il mezzo (twitter) non il messaggio.
 
 
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