Dopo aver letto il libro – Il trono vuoto (Bompiani) – sono andata a vedere la versione cinematografica di Andò (autore anche del libro). Ecco, non so se capiterà anche a voi, ma quando ho sentito Servillo alias Giovanni Ernani, alias lo sgangherato leader del partito d’opposizione (pare il Pd, ma non è mai citato nel film), aizzare la folla di un comizio con queste parole (di Bertolt Brecht), ecco io ho sentito qualcosa. Qualcosa che vorrei condividere. Con voi. Andate a vederlo, please. Vi lascio le parole. Ma con Servillo, fidatevi, è un’altra roba.

A chi esita

Dici: per noi va male.  Il buio cresce.  Le forze scemano.  

Dopo che si è lavorato tanti anni  

noi siamo in una condizione  più difficile di quando  si era appena cominciato.  

E il nemico ci sta innanzi  più potente che mai.

 Sembra gli siano cresciute le forze.  

Ha preso una apparenza invincibile.  

E noi abbiamo commesso degli errori,  non si può negarlo.  

Siamo sempre di meno.  Le nostre parole d’ordine sono confuse.  

Una parte delle nostre parole  le ha stravolte il nemico fino a renderle irriconoscibili.

Che cosa è errato ora, falso, di quel che abbiamo detto?

Qualcosa o tutto?  Su chi contiamo ancora?  

Siamo dei sopravvissuti, respinti via dalla corrente?

Resteremo indietro,  senza comprendere più nessuno  e da nessuno compresi?  

O contare sulla buona sorte?  Questo tu chiedi.  

Non aspettarti nessuna risposta oltre la tua.

Questioni di cuore è anche su Facebook

Ps:  Per chi volesse leggere i vecchi post, clicchi qui: http://club.quotidiano.net/carbutti