Articolo pubblicato il 25 marzo 2013 su QN (Carlino, Nazione e Giorno)

«MA QUALE democrazia della Rete. Sul web c’è chi insulta senza nome e cognome nascondendosi dietro un nickname. La ‘netetiquette’ (l’insieme di norme che regola l’interazione su Internet) non esiste, quindi meglio evitare qualsiasi rischio». Roberto D’Agostino, fondatore del sito Dagospia, non condanna Beppe Grillo per il suo post sui presunti intrusi, pagati da chissà chi, sul suo blog. Anzi, va oltre.
Cosa consiglia a Grillo?
«Faccia come me: tolga i commenti. Io quando aprii il sito nel 2000 alla prima querela ho chiuso il dialogo con i lettori. Mica voglio passare il resto della mia vita in carcere…».
I commenti si possono controllare.
«È difficilissimo. Per questo lo ripeto: meglio evitare. Tutti i discorsi sulla piazza digitale aperta sono senza senso. Nella piazza del web è tutto un vaffa».
Sì ma è strano che sia Grillo a prendersela con il ‘popolo web’ che ha osannato…
«Non c’entra niente. Io, ad esempio, sono una persona democratica. Ma vado oltre alla censura: tant’è che mi sono tolto dalle scatole tutti coloro che approfittano di una ‘piazza’ online per scrivere cose infamanti».
Grillo, però, sembra che voglia una comunicazione a senso unico.
«Questo è un altro discorso. Cavoli suoi se si è scelto due comunicatori inadeguati. Per il resto, il Movimento di Grillo, da guardiano, ha avuto un effetto positivo sui partiti e ha dato una speranza».
Lei, però, su Dagospia, ieri, non è stato molto morbido…
«I grillini devono rendersi conto che rischiano di essere il più grande flop della storia repubblicana, dopo aver suscitato enormi speranze in un quarto degli italiani che si sono rivolti a loro con il voto per determinare un cambiamento reale portando a casa risultati concreti, tangibili e subito apprezzabili. Invece con questo inspiegabile arroccamento dal sapore aventiniano stanno seriamente rischiando l’irrilevanza».
Quindi come andrà a finire secondo lei?
«Che di fronte a una pochezza politica allarmante, anche i loro sostenitori presto chiederanno conto a Grillo, Casaleggio, Crimi, Lombardi e portasilenzi vari e avariati».

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