FI: per Berlusconi "selfie" pasquale con Pascale e Ronzulli

Articolo pubblicato su QN (Carlino, Nazione e Giorno) il 23 aprile 2014

Ormai non è più una moda, ma un’epidemia. Il selfie — l’autoscatto con lo smartphone — cattura chiunque. Dall’uomo comune a Papa Francesco e Barack Obama. Da Matteo Renzi a Silvio Berlusconi.
Sì, pure l’ex Cavaliere ci ha messo la faccia per festeggiare la Pasquetta. E si è fatto ritrarre con l’europarlamentare Licia Ronzulli, la fidanzata Francesca Pascale e l’uovo di cioccolata, finendo subito twittato, come l’ultima moda impone. E se un patito dell’immagine come Berlusconi cede alla velocità dello scatto senza orpelli, significa che «selfare» non è solo una mania del premier neanche quarantenne, ma della politica in generale.

In Italia, in effetti, uno dei primi scatti non convenzionali (anche se non propriamente un selfie) lo fece un politico di lungo corso come Casini che ritrasse se stesso con Bersani, Alfano e Monti a Palazzo Chigi. Un piccolo passo di un’inarrestabile corsa verso la bulimia di immagini e social network. Tant’è che in questo mondo dell’ipersocialità non ci si stupisce quasi più se un decreto viene riassunto da dieci tweet (e relativi hashtag).
Renzi, del resto, è smartphone munito 24 ore su 24. E, anche per questo, non schiva un selfie. Celebre quello a Londra con Domenico Dolce, Stefano Gabbana e la direttrice di Vogue Italia, Franca Sozzani. Ma anche quello, in tempo di primarie, con il finto Gianni Cuperlo (Gianni Kuperlo su Twitter) che finì online in un attimo. Affetto dalla malattia da «selfie» compulsivo c’è anche Obama che non ha resistito nemmeno al funerale di Nelson Mandela a farsi immortalare (con sorriso) assieme a David Cameron e Helle Thorning Schmidt. Divertiti il presidente e i primi ministri, su tutte le furie la first lady Michelle (esclusa dal selfie). Pochi giorni fa il presidente Usa ci è cascato di nuovo, questa volta in coppia col suo vice che ha festeggiato il debutto su Instagram (il social network delle foto): «Ho trovato un amico per il mio primo selfie», ha scritto Joe Biden col faccione in primo piano.

Ma, senza bisogno di andare Oltreoceano, l’epidemia ha contagiato anche alcuni insospettabili, non proprio web dipendenti. Da Romano Prodi, immortalato a Bologna con la moglie Flavia e Roberto Morgantini (ex numero uno della Cgil immigrazione) a Carlo Giovanardi (in primo piano con Gasparri e la Roccella alla festa della famiglia). Se c’è chi coi selfie ci fa la campagna elettorale, da Beppe Grillo che ha lanciato la campagna «fatti un selfie contro Equitalia» alla Meloni che ha twittato l’autoscatto con Marine Le Pen, c’è anche chi, sul «selfiamo» per forza ci casca.
Basta vedere l’effetto di Capezzone o Alemanno con i propri gatti in primo piano. Non tutti i selfie escono col buco.

Rosalba Carbutti

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