Intervista pubblicata su QN (Carlino, Nazione e Giorno) il 20.06.2014

«Bravo Gennaro, hai fatto bene». Migliore, ex capogruppo di Sel che ha guidato la ‘scissione’ del partito, racconta che per strada c’è già chi gli ha fatto i complimenti per l’addio.
Migliore, quindi, non si sente di aver tradito i suoi elettori?
«Sel, alle europee, ha ottenuto 1,1 milioni di voti… In pratica, analizzando i flussi elettorali, la metà è andata verso il Pd. Quindi la mia scelta non tradisce un bel niente».
Insomma, ha deciso: i ‘miglioristi’ confluiranno nel Pd.
«Ci vuole tempo per decidere, intanto andrò nel Misto. Nei prossimi giorni qualcuno uscirà, ma non so quante siano le persone che stanno riflettendo sulla mia posizione politica».
C’è chi dice che lei potrebbe guidare la minoranza Dem…
«Ma se non sono ancora entrato nel Pd… Io voglio solo creare un soggetto unitario del centrosinistra. Ho cercato di farlo anche quand’ero nella minoranza di Sel».
Lei, comunque, con Renzi è in sintonia…
«Vediamo cosa propone».
Mettiamo che le proponga un incarico di governo.
«Non mi interessano gli incarichi».
Si candiderà alle primarie per diventare sindaco di Napoli, però.
«Saranno tra due anni. Di sicuro non mi candiderò a Bari».
Vabbè, intanto, avete votato a favore del dl Irpef.
«Sul bonus degli 80 euro sono d’accordo, ma non lo sono sulla riforma del lavoro, tant’è che ho votato contro. Bene, invece, il superamento del bicameralismo perfetto e la riforma del Titolo V della Costituzione».
In verità Vendola, all’indomani dall’addio e dopo averla definita «come un figlio», l’accusa di salire sul carro del vincitore.
«Non ho accettato di essere considerato un problema per il partito, così ho lasciato. La politica è una questione di lealtà. Le mie posizioni su Renzi le ho dette dall’inizio, non c’è stato nessun calcolo».
Vendola dice che non finirà renzista.
«Su questo ha ragione e spero che Sel abbia il massimo successo. Il mio rapporto con Nichi non è finito, è stato tra i più importanti della mia vita».
Alla fine, però, il vizio della sinistra di frammentarsi continua.
«Questa non è una scissione. Me ne sono andato senza pretendere nulla. Non c’è stata la solita spartizione delle sedi».
Appoggiare la lista Tsipras è stato un errore?
«Ero scettico fin dall’inizio, ma ho contribuito a far superare il quorum».
Barbara Spinelli accettando il seggio all’europarlamento ha fatto fuori il vostro candidato, Marco Furfaro, eletto al centro. Si era forse già resa conto che Sel stava cadendo a pezzi?
«Se l’avesse fatto per questo senza dirlo sarebbe gravissimo».
La sinistra avrà un futuro o si morirà renziani?
«Chi si sente di sinistra deve portare avanti i suoi valori. Sia dentro il Pd sia all’interno di Sel».

Rosalba Carbutti