Articolo pubblicato il 24 maggio 2015 su QN (Carlino, Nazione e Giorno)

I TEMPI della Cgil che marciava unita al partitone sono ricordi lontani. E nel «laboratorio Liguria», dove il Pd schiera Raffaella Paita costretta a duellare non solo con il forzista Giovanni Toti, ma anche con il civatiano Luca Pastorino, il sindacato rosso è in preda a una ‘guerra dei Roses’. Sintomo del disagio tra le varie anime della Cgil, lo sciopero di qualche giorno fa a Genova, indetto dal sindacato per ricordare i 45 anni dello Statuto dei lavoratori. Il segretario della Cgil regionale, Federico Vesigna, reo di aver diramato una nota per salvare capra e cavoli («manifestiamo, ma non contro il Pd»), è stato subissato da critiche. «Una coltellata», ha detto il segretario della Camera del Lavoro di Genova Ivano Bosco. Mentre i vertici Fiom e Filt del capoluogo ligure hanno letto le parole di Vesigna «come delle scuse per essere sceso in piazza», tanto da invocare l’intervento di Susanna Camusso. Apriti cielo. Vesigna, segretario regionale Cgil, si è difeso piccato: «La tessera del Pd e quella del sindacato sono diventate incompatibili?».
L’interrogativo, visti i veleni quotidiani tra Renzi e la leader Cgil Susanna Camusso, è lecito. Ma in Liguria tutto sembra possibile. Tant’è che sia Paita sia Pastorino hanno fatto a gara per accaparrarsi candidati targati Cgil.
Fulvia Veirana, ex segretaria provinciale della Cgil di Savona, infatti, è in lista con la renziana. «Un conto è la regione, un altro la politica nazionale. Sono piani diversi. Qui il Pd sul lavoro ci ascolta. Pastorino corre sapendo di perdere, io sto con Paita perché voglio che la sinistra governi». Già, la sinistra. Ha ancora senso nominarla? A sentire la Cgil di La Spezia, sì. Però la sinistra qui con Renzi e renziani non c’entra nulla. Lara Ghiglione, segretaria Cgil scuola di La Spezia, in sintonia con il nuovo segretario Matteo Bellegoni, fa una sintesi: «Ero stata eletta nell’assemblea nazionale del Pd. Ora non ho più la tessera. Lo scontro Paita-Toti? Un duello tra due destre».
Lorenzo Cimino, ex segretario Cgil della città, è il capolista per la circoscrizione spezzina di ‘Rete a sinistra’, lista che appoggia Pastorino. «Io sono coerente con la politica della Cgil: il Pd non si può più sostenere», dice senza giri di parole.
Ma c’è di più. Ghiglione disegna una specie di scacchiera ligure della Cgil: Imperia, Savona e segreteria regionale con Paita, La Spezia e Genova con Pastorino.
A dire il vero Bosco, sul fronte genovese, cerca di mediare: «Vesigna si è scusato… Ora aspetto che la sofferenza di questa campagna elettorale finisca. La frattura tra paitiani e anti-Renzi? Con Trentin c’erano tre correnti: i comunisti, i socialisti, la terza componente… siamo abituati».

GIULIA STELLA, nuova segretaria della Camera del Lavoro savonese, non nasconde la sua «fede» e non rinnega i dem: «Ho la tessera del Pd e voterò Paita. Ma intendiamoci: non è una guerra tra bande».
Di certo c’è che la Camusso sulla Liguria ha preferito non dare indicazioni (mentre in Veneto invitò a votare scheda bianca, ‘boicottando’ la renziana Moretti). Ma intanto si contano i giorni per vedere i risultati del «test Liguria». A La Spezia la Cgil non nega la speranza della nascita di un nuovo partito a sinistra. «Se ci sarà un nuovo soggetto sarà la nostra casa». Le urne servono soprattutto a questo: contarsi. Perché qui non solo il Pd si è spaccato.

Rosalba Carbutti