«L’ADDIO di Verdini? Una sceneggiata». Maurizio Bianconi, fedelissimo di Raffaele Fitto, transfuga da Forza Italia e ora colonna dei Conservatori e riformisti, rivela che dietro la rottura tra Berlusconi e Verdini c’è un trucco.
È stata una finta?
«Un gioco delle parti, basato su logiche aziendali».
C’è un mero scopo economico?
«Certo. Il partito Mediaset dev’essere di governo. Chi ha aziende deve trattare con il potere. E avere un collegamento con Palazzo Chigi è fondamentale. Verdini ha rapporti con Matteo Renzi, Luca Lotti, Gianni Letta, Fedele Confalonieri… chiaro no?».
C’è anche un’utilità politica.
«Ovvio. Berlusconi ha fatto e continua a fare di tutto per tenere insieme il suo partito. All’inizio siglò il patto del Nazareno con Renzi, ma prima fece lo stesso con Mario Monti».
Sì, ma poi sbattè la porta.
«Quando si accorge che sta perdendo troppo si sgancia. Con Monti il Pdl era in caduta libera, così il Cavaliere, vedendo che gli azzurri erano ridotti al 12 per cento mollò il governo dei tecnici e, con un colpo di reni, riuscì a fare arrivare il suo partito al 17-18 per cento. Ma ora Berlusconi non è più lo stesso, la sua è una partita chiusa».
Quindi?
«Il mini patto del Nazareno tra Verdini e Renzi conviene a Berlusconi e a tutti gli azzurri che, infatti, sull’addio sono stati zitti».
Che cosa ci guadagnano?
«Di arrivare fino al 2018. Lo stesso Verdini, ai suoi, ha fatto la stessa promessa. Il centrodestra è in declino, i parlamentari possono solo sperare di finire la legislatura. A Renzi, invece, agitare lo spettro di Verdini aiuta per avere le spalle coperte a sinistra».
Ieri, però, Berlusconi ha detto: «Meglio soli che male accompagnati». 
«Il trucco del mago io lo vedo sempre. Poi, certo, uno scontro vero con Denis ci fu quando venne eletto Sergio Mattarella. Verdini a Berlusconi aveva promesso Giuliano Amato e la grazia…».
Invece non andò così.
«Verdini ha sempre detto bugie. Lo fece con Alfano mentendo a Silvio sui numeri della fronda e lo stesso ha fatto con Fitto».
Cioè?
«Verdini disse al Cavaliere che eravamo undici. In realtà ce ne siamo andati in trentuno».
Nello scontro con Verdini anche il cerchio magico pesa. 
«Francesca Pascale, Maria Rosaria Rossi e Deborah Bergamini non hanno mai potuto vedere Denis».
Un motivo in più per liberarsi di lui…
«Denis è sempre stato un accentratore. Si occupava di tutto, pure della carta igienica. Far finta di mandarlo via ha permesso a Berlusconi di non avere beghe col cerchio magico e di mantenere saldi i rapporti con Lotti e Renzi».
Insomma Silvio ha fatto bingo.
«Ha accontentato tutti».
Il cerchio magico, però, sembra abbia altri problemi. 
«Pare stiano ‘facendo fuori’ la Rossi. Berlusconi ha smentito, quindi credo sia vero».
Non c’è più sintonia? 
«Nella lotta ne rimane uno solo. E la Pascale, in questo caso, vince. La Bergamini, delle tre, è la più debole».

 

Rosalba Carbutti