Raggi e Muraro (Ansa)

Raggi e Muraro (Ansa)

Virginia Raggi blinda l’assessora Paola Muraro, ma la base inizia ad agitarsi: «Se sbaglia verrà sbattuta fuori». Contemporaneamente Beppe Grillo torna sul palco inaspettatamente e ospita sul blog l’intervento della prima cittadina di Roma. Una coincidenza? Macché. Nulla, tra i grillini, ormai è lasciato al caso. Paolo Becchi, ordinario di Filosofia del diritto, ex ideologo del Movimento 5 Stelle, spiega, infatti, che un collegamento c’è.
«Il Movimento è in difficoltà? Arriva Beppe. Ormai lui è un jolly, da calare quando c’è bisogno. Probabilmente ha captato che il momento è delicato e quindi si è materializzato sul palco», spiega Becchi. Il deputato stellato, Danilo Toninelli, conferma: «La sua presenza mi fa molto piacere, ma era inaspettata».
Dal Campidoglio, intanto, circolano voci di una Muraro salda in sella, salvo il solito «avviso di garanzia» che se dovesse arrivare «cambierebbe tutto». L’ha detto l’assessore Paolo Berdini, lo ripetono le voci nei corridoi dei palazzi romani.
Il senatore dem, Stefano Esposito, non fa misteri: «I grillini stanno giocando alla roulette. Hanno scommesso sul rosso (Muraro non indagata), ma se viene fuori il nero…». Però, al di là delle solite schermaglie, e dell’arringa difensiva della Raggi in Aula, qualcosa si muove. «I grillini sono spaccati. Una parte di loro vorrebbe mollare la Muraro, ma politicamente reggono», dicono voci dal Campidoglio. Toninelli respinge le accuse: «Gli attacchi sulla Muraro sono note di merito. Siamo tutti uniti». Sarà, ma in questo clima, riecco Grillo. Che, apparso tonico sul palco, prima a Cesenatico poi a San Vincenzo con Alessandro Di Battista (in giro in moto per dire No alla riforma costituzionale), rinnega il passo di lato e torna in campo. Insomma, direttorio e dintorni non bastano più. O, almeno, non sono sufficienti quando si deve rimarcare la «continuità» del Movimento di oggi, con quello di ieri. Cosa non facile, vista la «metamorfosi» cinque stelle.
«Lenin – ricorda l’ex grillino Becchi – diceva che anche una cuoca avrebbe potuto governare la repubblica dei soviet. Il Movimento ha sempre seguito questa linea. Ora, invece, a Roma, a parte Virginia, c’è una giunta di tecnici. Sembra il governo Monti…». Tradotto: se ci fosse stata la «cuoca» al posto della «tecnica» Muraro tutto questo caos, con telefonate e conoscenze «pericolose» (sebbene, ad oggi, senza alcuna rilevanza penale) non ci sarebbe stato.
Certo, Roma non è facile da governare senza competenze. Ma, quello che Becchi vuole rimarcare, è la rivoluzione al contrario del Movimento. Niente più ideologia stile Casaleggio, molto più pragmatismo da partito politico. Ma qualcosa, nella narrazione social del M5S, è andato storto.
Il  ‘cassonetti tour’ per le vie di Roma di Carla Ruocco (direttorio) è un mezzo boomerang. Lei mostrava la Roma pulita, mentre la Raggi parlava di «emergenza sanitaria». Ma non solo. Pure i commenti, sulla pagina Facebook della deputata stellata, mostravano un’altra realtà: «Fatti un giro in alcune borgate e poi vedi che i problemi ancora ci sono»; «Sotto casa mia posso garantire che i cassonetti strabordano e c’è immondizia ovunque da mesi». Poi c’è chi ci mette il carico da novanta: «Trovo ingiusto imputare alla giunta Cinquestelle questo problema, visto che la Raggi è sindaco da meno di due mesi, ma che cerchiate di difendervi da queste false accuse facendo credere che in meno di due mesi il problema rifiuti è sparito e Roma è diventata pulita e ordinata… beh, questo è disonesto».
Sarà un caso, ma Grillo, nel suo comizio di martedì, ha proprio detto: «Stiamo attenti a dirci onesti da soli…».

Articolo pubblicato su QN l’11 agosto 2016

Rosalba Carbutti

Twitter@rosalbacarbutti

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