hermione
Era ora. Dopo tanti uomini che odiano le donne, eccone uno che invece le ama. E ammette un’ormai incontrovertibile verità: è finita l’epoca delle donne con le gonne cantate da Vecchioni e pure delle donne du du in cerca di guai. Questa volta tocca a noi. Aldo Cazzullo forse ammiccando un po’ troppo, ammette quello che in parecchi sanno da tempo: Le donne erediteranno la terra (Mondadori). Il libro è scorrevole, di facile lettura, brillante. Si può leggere bevendo caffè alla mattina presto, o la sera prima di addormentarsi, sfinite dall’ennesima giornata multitasking. Per chi non lo sapesse, le donne, conferma l’autore, riescono a far più cose contemporaneamente «dal tempo del Pleistocene», quando «dalla caverna al tempio» tocca a loro tenere acceso il fuoco «perché riescono ad alimentare la fiamma mentre fanno altro». Quindi, viene da chiedersi, quando tocca a noi «ereditare la terra»? Secondo Cazzullo in questo secolo partirà il sorpasso. Lo ammette (certo, non senza qualche rammarico): «Voi donne siete meglio di noi. Non pensiate che gli uomini non lo sappiano; lo sappiamo benissimo, e sono millenni che ci organizziamo per sottomettervi, spesso con il vostro aiuto. Ma quel tempo sta finendo. È finito. Comincia il tempo in cui le donne prenderanno il potere».
E, in effetti, da Angela Merkel a Theresa May fino, chissà, a Hillary Clinton il tempo delle donne è arrivato. Anche se, finché una presidente donna fa notizia, significa che la rivoluzione non è ancora compiuta. Del resto basta seguire le pagine del libro per incontrare donne eroine, rivoluzionarie e geniali. Donne costrette a travestirsi da uomo per combattere le ingiustizie. Donne soldato. Donne vittime. Donne che amano, che comprendono, che si sacrificano. Donne che per colpa degli uomini perdono tutto. Avete presente Giovanna D’Arco, bruciata viva perché non voleva rinunciare ai suoi abiti maschili? Oppure la Lisistrata di Aristofane che, con lo sciopero del sesso, riuscì a bloccare la guerra del Peloponneso? Ecco qui spiegato il senso del libro: le donne potevano tanto, ma per secoli sono rimaste lì, a rimorchio degli uomini. E il sentire comune, benché stia cambiando radicalmente, ancora ci tocca, ci umilia, ci distrugge. In Italia, soprattutto. «Un Paese che resta maschilista», dice l’autore. Che fa esempi, concreti. Da una parte le sindache, la presidente della Camera Laura Boldrini, l’astronauta Samantha Cristoforetti, Rita Levi Montalcini. Dall’altra Karolina Kostner e l’Infanta di Spagna. Maria Callas… tutte «rovinate» dai propri uomini. Per tornare ai fatti di oggi, si ricorda l’ex ministra dello Sviluppo economico Federica Guidi, che, al telefono col fidanzato Gianluca Gemelli, sbotta: «Mi tratti come una sguattera del Guatemala». Solo gossip, potrebbe obiettare il lettore. Ma c’è dell’altro che fa capire meglio l’Italia. Scrive Cazzullo: «Nel nostro Paese puoi ereditare un’azienda di successo, presiedere i giovani industriali, diventare capo di un dicastero che ne vale tre della Prima Repubblica, ma alla fine il tuo uomo, le poche volte che ti vede di persona, ti chiede di stirargli le camicie». D’altra parte, che cosa ci si può aspettare da un Paese dove ancora nel 1975 non era reato picchiare la moglie? Il maschilismo resta radicato. E, ci perdoni l’autore, non è colpa delle donne, poco solidali tra loro. Né della solita tiritera per cui «non esiste maschilista più radicale di una donna maschilista». Meglio parlare di generazione Hermione, l’eroina di Henry Potter, e a tutte le ragazze degli anni Duemila: migliori a scuola e abitanti di regni dove non comandano i principi, ma le principesse. Per questo, più che le donne, il libro dovrebbero leggerlo gli uomini. Magari sottolineando la risposta che Rita Levi Montalcini diede a chi, per la prima volta in America, le chiese chi fosse suo marito: «Sono il marito di me stessa». Del resto, e su questo siamo d’accordo con l’autore, le donne erediteranno la terra perché sono «determinate e non arroganti», «sanno sacrificarsi» e guardare lontano e hanno capito che la maternità è un punto di forza. È bello pensare a un’Italia come quella descritta da Beppe Fenoglio: «La gioventù potrà ballare all’aperto, e le donne giovani resteranno incinte volentieri».
Articolo pubblicato il 18 ottobre 2016 su QN

Rosalba Carbutti

Twitter@rosalbacarbutti

E’ questione di cuore è anche su Facebook
Ps: Per chi volesse leggere i vecchi post, clicchi qui: http://club.quotidiano.net/carbutti