L’alleanza Lega-5 Stelle è solo fantapolitica? O c’è qualcosa che, in effetti, unisce Grillo e Salvini? Il politologo Marco Tarchi, che di populismi se ne intende parecchio, ce lo spiega. 

L’eurodeputato  Marco Zanni ha mollato il Movimento 5 Stelle e si è trasferito nel gruppo di Matteo Salvini, Marine Le Pen e dell’eurofobico olandese Geert Wilders. Negli ambienti del Carroccio c’è già chi scommette che qualche altro pentastellato traslocherà a destra.

Che cosa sta succedendo nel M5S?
«Si va, forse, verso uno scollamento della componente populista del Movimento 5 Stelle, quella più vicina alle idee di Grillo, rispetto alle altre presenti nel M5S», spiega Marco Tarchi, politologo all’Università di Firenze.
Della serie: populisti unitevi.
«Nella Lega e nel Movimento 5 Stelle si esprime, sia pur in modi diversi, la mentalità populista, soprattutto per quanto concerne l’individuazione dei suoi bersagli polemici più tipici: le oligarchie politiche, economiche, sociali e culturali, ma anche per l’insofferenza verso la politica dei compromessi e delle mediazioni».
Salvini, infatti, auspica un’alleanza. Grillo potrebbe cedere in vista delle elezioni politiche?
«Se la componente interna più tentata dal ‘politicamente corretto’ non insorgerà, potrebbe accadere, ma dipenderà molto dalla legge elettorale».
Il M5S ha un’anima di sinistra ambientalista e un’altra più vicina alla destra. Che cosa racconterà a Livorno, l’ex Stalingrado d’Italia ora grillina, e a una parte della base rimasta a sinistra?
«Il discorso politico di Grillo è sempre stato chiaramente teso a scavalcare il discrimine sinistra/destra e a denunciarne l’anacronismo. Chi ha scommesso sul M5S sperando di vederlo rianimare una sinistra radicale in crisi, a mio parere, ha commesso un errore. La trasversalità è essenziale al Movimento».
Com’è composto oggi l’elettorato grillino: più centrodestra o centrosinistra?
«Un terzo di ex dell’una parte, un terzo dell’altra, un terzo di ex astenuti. Tutti attratti dal discorso anti-establishment».
I 5 Stelle hanno virato su molti temi, perdendo purezza e alcuni dei loro valori. Gli elettori puniranno questo pragmatismo?
«Potrebbero punire operazioni come quella più recente all’Europarlamento, perché ogni accostamento al ‘sistema’ e ai suoi esponenti apparirebbe, a una quota significativa di elettori pentastellati, un vero tradimento. Credo che Grillo sia stato indotto, in questo caso, a un grave errore e debba rimediare al più presto riabbracciando la linea populista di cui è stato per dieci anni un efficace interprete».

Intervista pubblicata su QN il 12 gennaio 2017

Twitter: @rosalbacarbutti

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